Covid Roma, famiglia contagiata dopo una cena in casa: «Mia moglie incinta, mia sorella invalida, la Asl ci ha abbandonati e ho chiamato i carabinieri»

Covid Roma, famiglia contagiata dopo una cena in casa: «Mia moglie incinta, mia sorella invalida, la Asl ci ha abbandonati»
di Michele Galvani
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Martedì 27 Ottobre 2020, 11:03 - Ultimo aggiornamento: 28 Ottobre, 10:05

«Siamo sequestrati in casa: io positivo, mia moglie positiva al terzo mese di gravidanza con minacce di aborto, mia sorella invalida al 100% e positiva, mia madre e mio padre positivi, mio suocero positivo. Ma dalla Asl nessun segnale, ci sentiamo abbandonati». Roberto Zampardi ha 43 anni, di Roma, e una voce decisa. Dal 4 ottobre è piombato dentro una specie di film horror per colpa del Covid. Ma non solo. «Abbiamo fatto un pranzo in famiglia - racconta -, eravamo pochi e la sera abbiamo scoperto che mio suocero era positivo. A quel punto siamo stati contagiati tutti: 6 casi, tra cui mio padre che è gravissimo al Gemelli. Io e mia moglie abbiamo avuto febbre e tosse, mia madre e mia sorella sono asintomatiche. Ma il problema è che non posso mettere tutti in macchina e portarli al drive-in con quelle code infinite. Ho già speso 800 euro per fare i tamponi a casa: la società che è venuta ha fatto una segnalazione alla Asl Rm2, anche il mio medico l'ha fatta. Ma solo oggi io e mia moglie avremo fatto 60 telefonate ai numeri 51008100 e 06/41434975. Ho mandato una mail a profilassi.sisp@aslrm2 ma niente. Nessuna risposta».

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La disperazione

Preso dalla disperazione e dalla rabbia il signor Zampardi è andato oltre e ha provato a percorrere altre strade. Senza però ottenere risultati soddisfacenti: «Ho telefonato ai carabinieri ma mi hanno detto che loro non possono farci nulla, ho chiamato l'ambulanza e addirittura si sono inferociti. Io vivo a Morena, sono recluso in casa perché mi devo occupare della famiglia.

Hanno sospeso i servizi essenziali a mia sorella, ossia l'assistenza domiciliare, non so più che fare. Sono in malattia adesso, prima o poi però dovrò tornare a lavorare. E alla fine dovrò sborsare altri 800 euro per fare i tamponi di controllo privatamente. Così non si può stare, non si può vivere: voglio denunciare una situazione insostenibile».

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Aiuti raddoppiati per i settori che hanno subito chiusure totali, confermati o incrementati per gli altri. Il decreto di sostegno all'economia, pensato per accompagnare le nuove restrizioni imposte con l' ultimo Dpcm , dovrà aspettare almeno la giornata di oggi per essere approvato in Consiglio dei ministri: il governo intende confrontarsi nelle prossime ore con le categorie interessate.


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