Dieta intermittente, rischi ed effetti collaterali. Il medico: «Ecco chi deve evitarla»

Venerdì 14 Aprile 2023, 07:04 - Ultimo aggiornamento: 18:56

Secondo alcuni esperti in nutrizione, si dovrebbe perdere fino a 1,5 kg in una settimana. È l’unico modo per riuscirci o ci sono delle alternative?

Le tre forme principali di digiuno intermittente (digiuno a giorni alterni, dieta 5:2 e alimentazione a tempo limitato) producono una perdita di peso da lieve a moderata (3-8% di perdita rispetto al basale) per brevi periodi (8-12 settimane). Il grado di perdita di peso raggiunto con il digiuno intermittente è pari a quello raggiunto con gli approcci dietetici tradizionali (restrizione calorica giornaliera).

La capacità di questi protocolli di digiuno intermittente di aiutare a gestire il peso a lungo termine è ancora poco conosciuta, poiché la maggior parte degli studi fino ad oggi è stata condotta per brevi periodi.

Pertanto la riduzione dell’apporto alimentare mediante una dieta ipocalorica è la sola evidenza di efficacia dietetica per perdere peso in soggetti con sovrappeso/obesità, anche indipendentemente dalla composizione in macronutrienti (proteine, glucidi e lipidi) e dalla distribuzione dei pasti, benché valutazioni di efficacia nel lungo tempo sono necessarie per dimostrarne l’efficacia sulle malattie metaboliche, cardiovascolari e tumori, che attualmente è stata dimostrata principalmente da un tipo di alimentazione costituita dalla Dieta Mediterranea.

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