Tumori, così le cellule tumorali sfuggono al sistema immunitario: la scoperta degli scienziati

La ricerca ha evidenziato che le cellule immunitarie ripetutamente esposte al cancro si "stancano" e perdono di efficacia.

Tumori, come le cellule tumorali sfuggono al sistema immunitario: la scoperta degli scienziati
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Lunedì 1 Maggio 2023, 11:01

Per la prima volta è stato identificato il meccanismo che permette alle cellule tumorali di sfuggire all'azione del sistema immunitario. Lo ha scoperto un gruppo di ricercatori del National Cancer Centre Singapore, pubblicando a riguardo un'indagine scientifica sulla rivista "Nature Communications". 

Il professor Gopal Iyer, autore di punta dello studio e capo del Dipartimento di chirurgia della testa e del collo al National Cancer Center di Singapore, ha affermato che il sistema immunitario individua e distrugge le cellule anomale come le cellule tumorali, ma in alcuni casi, quest'ultime "schivano" l'azione immunitaria.

Ciò è reso possibile grazie al meccanismo della metastasi, il processo con cui le cellule tumorali si staccano dal tumore primario e si rigenerano in altre parti del corpo, rendendo il cancro più difficile da trattare. 

Per questo motivo il team ha deciso di studiare l'insorgenza precoce delle metastasi, che si verifica in genere quando le cellule tumorali vengono rilevate nei linfonodi in prossimità del tumore primario. Gli scienziati hanno poi identificato, all'interno dei tumori, la presenza di cellule pre-metastatiche, in grado di spostarsi dall'area di origine fino ad altre parti del corpo passando attraverso linfonodi.

I ricercatori hanno quindi osservato che una parte sostanziale dei linfociti CD8+ -  cellule incaricate di individuare ed eliminare quelle anormali (incluse le cellule tumorali) -  risultava «esaurita» e incapace di svolgere il suo ruolo protettivo. Questo perché dopo essere state ripetutamente esposte al cancro avevano perso la propria efficacia. 

La spiegazione degli scienziati

«Come un datore di lavoro che costringe i propri dipendenti a lavorare no-stop a turni massacranti, il cancro costringe le cellule immunitarie a fare gli straordinari e queste ultime si esauriscono, diventando incapaci di funzionare normalmente», ha affermato il prof. Iyer. 

I ricercatori hanno anche scoperto che quando cellule tumorali e le cellule immunitarie comunicano tra loro attraverso degli speciali recettori, le cellule infette emettono un segnale che viene letto dalle seconde come «non mangiarmi».

Le cellule immunitarie - riferisce sempre l'autore dello studio - possono essere in parte "riattivate" tramite farmaci inibitori di classe PD-1. Ma nonostante questo trattamento, molte di loro risultavano comunque troppo "stanche" per continuare a distruggere le cellule infette. 

L'importanza della scoperta del National Cancer Centre Singapore consiste nella dimostrazione del fatto che, nonostante l'azione del cancro, il sistema immunitario dell'organismo prosegue comunque la sua attività, anche se con poca efficacia. La ricerca ha ha evidenziato quindi che le cellule immunitarie possono sempre essere riattivate, anche in momenti secondari. 

«Le nostre indagini indicano che possiamo combattere un carcinoma con un'arsenale di 'armi' più vasto», ha concluso Iyer.  

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