Negli spermatozoi i campanelli d'allarme delle malattie, ma 8 uomini su 10 non si fanno visitare

Negli spermatozoi i campanelli d'allarme delle malattie, ma 8 uomini su 10 non si fanno visitare
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Martedì 19 Novembre 2019, 15:37

​Negli spermatozoi ci sono i campanelli d'allarme delle malattie, ma 8 uomini su 10 non si fanno visitare dal medico. In Italia ci sono 25 milioni di uomini sopra i 15 anni, ma per pigrizia, vergogna, pudore fanno ancora della salute 'al maschile' un grande tabù e otto italiani su 10 non si sono mai sottoposti a una visita dall'urologo.

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Eppure proprio gli spermatozoi rappresentano un importante marker della qualità di vita e sono una un campanello d'allarme per varie malattie: per questo, nella Giornata Internazionale del Maschio celebrata oggi dall'Unesco, in occasione del convegno AndroDay, Fondazione PRO lancia «Semi di salute», la prima campagna nazionale di prevenzione per l'uomo. «Partirà a gennaio 2020 e sarà un'importante operazione di sensibilizzazione sul benessere al maschile - annuncia Vincenzo Mirone, presidente di Fondazione PRO, Ordinario di Urologia e direttore della Scuola di Specializzazione in Urologia alla Università di Napoli Federico II -. Il seme maschile è un possibile marker dello stile di vita. Useremo lo spermiogramma, insieme a visite gratuite ed altri esami di screening, per valutare lo stato di salute dell'adolescente, del ragazzo, dell'uomo e dell'anziano. Il progetto vedrà 220 eventi fino a giugno e sarà attivo in ogni regione italiana. Testimonial d'eccezione sarà Carlo Verdone. Centreremo l'attenzione sui comportamenti scorretti - sedentarietà, alimentazione, fumo e alcool sono infatti i nemici di sessualità e fertilità maschile - forniremo precise indicazioni su come correggerli e suggeriremo controlli periodici. Dobbiamo intervenire sulla 'maleducazione' del maschio e creare la consapevolezza che ogni fascia d'età ha la sua prevenzione».

Al convegno è anche intervenuto Ettore Prandini, presidente di Coldiretti che collabora al progetto: «La tutela della salute passa anche dalla capacità di ricostruire il legame tra i prodotti dell'agricoltura e il cibo che portiamo in tavola. È per questo - ha sottolineato - che siamo impegnati nel progetto Educazione alla Campagna Amica, nelle scuole e non solo, con l'obiettivo di formare consumatori consapevoli. In tale ottica siamo lieti che Fondazione PRO avvii una larga operazione culturale di educazione degli uomini italiani che parta dalla qualità del cibo, ma anche dell'ambiente in cui viviamo».

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