Nel 2020, sono state stimate circa 36.000 nuove diagnosi. Le neoplasie prostatiche sono le più frequenti nell’uomo (19% di tutti i tumori maschili). Le stime per il 2021 non sono disponibili. Nel 2021, sono stimati 7.200 decessi per tumori della prostata. Sono 564.000 gli uomini viventi in Italia dopo una diagnosi di tumore della prostata.
La storia familiare è un fattore di rischio consolidato per il cancro alla prostata (PCa), che ha un'ereditabilità stimata del 58%, uno dei più alti tra i tumori più incidenti.
Molti uomini sono vivi e attivi oggi solo perché i loro tumori prostatici sono stati rilevati precocemente da livelli elevati di PSA e sono stati trattati in un tempo adeguato dalla diagnosi. Il cancro alla prostata è stato ed è tuttora un killer silenzioso da troppo tempo. Ha inoltre un impatto negativo sulla qualità della vita di milioni di uomini in Europa e delle loro famiglie.
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Le tre fasi per uno screening efficace
La Comunità europea ha stabilito, il 22 Settembre 2022, che lo screening del tumore prostatico possa essere un una “life changing recommendation”, indicando il PSA come strumento valido. Questo progetto, promosso da AGENAS e Fondazione e svolto in partnership con NETMEDICA, ha come scopo valutare le caratteristiche di uno screening familiare del tumore prostatico e si svolge in 3 fasi distinte.
Fase 1: conferma dei dati di incidenza e di prevalenza attraverso l’analisi di un database cloud (netmedica) e studio dell’epidemiologia della familiarità del tumore prostatico.
Fase 2: Studio caso-controllo sull’impatto della familiarità sulla trasmissione del tumore prostatico.
Fase 3: Valutazione di un modello organizzativo di screening su di una popolazione ad alto rischio di insorgenza.