Cheratocono, la soluzione per la patologia degli occhi ora è su misura

La novità è la teranostica ed è nata una startup per la certificazione. Lo specialista Marco Lombardo: «È possibile calibrare le giuste dosi di vitamina B2 e ultravioletti»

Cheratocono, la soluzione per la patologia degli occhi ora è su misura
di Giovanni Del Giaccio
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Giovedì 12 Ottobre 2023, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 06:47

La giusta dose di una molecola, la riboflavina, e quella corretta di raggi ultravioletti.

È la nuova frontiera per la terapia del cheratocono, una delle patologie dell’occhio più disabilitanti nella popolazione al di sotto dei 40 anni. L’incidenza è pari a un caso ogni 10mila abitanti e la prevalenza è di 55 casi per 100mila abitanti e nell’ultima decade si registra un aumento esponenziale delle diagnosi. «Parliamo di una patologia degenerativa della cornea, che è la prima lente dell’occhio umano – spiega Marco Lombardo, medico e specialista in oftalmologia oltre che dottore di ricerca in ingegneria biomedica e informatica – È caratterizzata dall’indebolimento e dall’assottigliamento del tessuto corneale che porta alla distorsione e allo sfiancamento della cornea». Fino ad arrivare a impedire la vista se non funzionano gli strumenti noti finora (le lenti a contatto) o non c’è l’innesto di una nuova cornea se la malattia è avanzata. La novità, adesso, si chiama teranostica (terapia guidata dalla diagnostica per immagini).  «Uno dei primi casi che ho affrontato lo ricorderò sempre – aggiunge Lombardo – Un ragazzo di 17 anni al quale spiegai cosa avrebbe comportato il cheratocono e svenne davanti a me. Da medici non possiamo dire che non c’è nulla da fare, nel corso degli anni sono state messe a punto delle terapie tra cui il cross-linking corneale con l’uso di vitamina B2, la riboflavina appunto, e la luce ultravioletta ma con risultati troppo variabili tra i pazienti».

L’INTUIZIONE

 La novità sta proprio qui.

Marco Lombardo ha coinvolto il fratello Giuseppe, ingegnere elettronico con master in ingegneria biomedica, ricercatore al Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr). Insieme hanno messo a punto una piattaforma medica altamente tecnologica che consente di calibrare su ciascun paziente la corretta dose di vitamina B2 e la giusta quantità di raggi ultravioletti. «Quando usavamo la riboflavina sulla cornea, gli ultravioletti spesso non ci consentivano di avere un esito terapeutico soddisfacente – dice ancora Marco Lombardo – Adesso con la teranostica, misurando in tempo reale la riboflavina nella cornea del paziente e l’interazione con la luce UV-A, abbiamo un indice correlato all’efficacia terapeutica». Quello che serve, dove serve, per tradurla in termini pratici.  Così è nata la startup Regensight che ha creato un sofisticato strumento oftalmico di teranostica al quale manca solo l’ultima certificazione. La piattaforma – che sarà presentata il mese prossimo – è stata già convalidata in un “trial” di laboratorio su cornee non idonee al trapianto, quindi in uno studio clinico multicentrico su 50 pazienti autorizzato dal ministero della salute. «L’obiettivo è arrivare a un trattamento predittivo con l’informazione in tempo reale dell’efficacia terapeutica come misura dell’irrobustimento delle proteine corneali, al fine di arrestare la degenerazionedel tessuto». I risultati dello studio clinico a 6 mesi sono più che soddisfacenti (sono stati presentati a un congresso internazionale a settembre), quelli a 1 anno consentiranno il “lancio” previsto nella primavera del 2024: la cura definitiva per il cheratocono.  

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