Influenza o Covid, la tosse non dà tregua. Il virologo Pregliasco: «Non è facile capire la causa. Sì allo sciroppo, no all'antibiotico»

Influenza o Covid, la tosse non dà tregua. Il virologo Pregliasco: «Non è facile capire la causa. Sì allo sciroppo, no all'antibiotico»
di Valentina Arcovio
5 Minuti di Lettura
Giovedì 12 Gennaio 2023, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 07:35

Secca o grassa. Stizzosa o abbaiante. Insistente o sporadica.

Passeggera o più duratura. In qualunque forma si presenti, la tosse è quasi sempre una brutta seccatura: impedisce di dormire sereni e, in generale, rende più difficile e complicata una qualsiasi attività quotidiana. Purtroppo in questo periodo dell’anno - in particolar modo questa stagione invernale, la prima dall’inizio della pandemia senza le misure anti-Covid - è una fastidiosa compagna per milioni di italiani che, tra gli svariati virus e batteri che circolano attualmente, fanno fatica a capire quale sia la causa scatenante. E quindi fanno fatica a capire come affrontarla e curarla. «Tra influenza, Covid e altre infezioni batteriche può essere effettivamente complicato riuscire a capire da cosa dipende questo comunissimo sintomo», spiega Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università Statale di Milano. «Tuttavia, la tosse tende a manifestarsi in maniera diversa a seconda della causa che l’ha scatenata e questo può aiutare il paziente e il medico a scegliere la terapia più adatta». In realtà, la tosse non andrebbe considerata una nemica. «È piuttosto il primo meccanismo di difesa del nostro apparato respiratorio - aggiunge Pregliasco - che permette di espellere sostanze che irritano le vie aree, come fumo, microbi, allergeni». E in base a come si manifesta può essere indicativa di uno specifico problema. Tutto sta quindi nel saperla interpretare. In questo periodo, per esempio, la tosse secca, irritante e persistente, che spesso si accompagna anche a respiro corto, può essere un segnale dell’infezione Covid-19. Di notte questo tipo di tosse può essere ancora più fastidiosa per via della posizione che si assume da sdraiati a letto. Può essere quindi un sollievo sdraiarsi su un fianco o dormire un po’ più sollevati, quasi «da seduti». In assenza di complicazioni, la terapia contro la tosse e in generale contro l’infezione Covid-19 è solo sintomatica. «Per la tosse da Covid possono essere d’aiuto anche gli sciroppi lenitivi, leggeri sedativi della tosse - suggerisce Pregliasco - ma bisogna essere consapevoli che questi prodotti non intervengono sulla causa». No agli antibiotici: funzionano solo contro le infezioni batteriche e non quelle virali come Covid-19. Con l’influenza, invece, la tosse tende ad essere produttiva o come comunemente si dice “grassa”. In questo caso la tosse è caratterizzata da un’eccessiva produzione di muco, che si deposita all’interno delle vie aeree. «In presenza di catarro i colpi di tosse sono utili perché aiutano a liberare le vie respiratorie», sottolinea l’esperto. «Come per il Covid, essendo un virus la causa scatenante, è inutile ricorrere ad antibiotici. Ma anche in questo caso si possono utilizzare trattamenti palliativi, come leggeri sedativi della tosse».

LE RICADUTE

Tuttavia, può succedere che sia in presenza di Covid che di influenza si verifichi una sovrainfezione batterica.

In questo caso i sintomi dell’infezione virale, invece di migliorare, peggiorano. O si possono avere delle ricadute. La tosse secca del Covid inizia a essere produttiva e il muco che nell’influenza è tipicamente di colore chiaro e trasparente inizia a “colorarsi”. «Questi sono segnali di una sopraggiunta infezione batterica, cosa che può essere molto frequente in questo periodo - spiega Pregliasco - con il proprio medico, quindi, si può decidere di intervenire con una terapia antibiotica che, è bene ricordarlo, è efficace solo contro i batteri e non i virus». In questa particolare stagione invernale c’è anche un altro tipo di virus che sembra circolare più diffusamente rispetto agli anni passati e che è lo spauracchio di molte mamme e di molti papà. Si tratta del virus respiratorio sinciziale, o Rsv. Si tratta di un virus che può provocare infezioni a carico dei polmoni e delle vie aeree in generale. «È un tipo di infezione che può essere molto insidioso per i bambini molto piccoli - precisa il virologo - e può causare bronchiolite o polmonite che possono richiedere addirittura il ricovero in ospedale».

L’ALLERGIA

Negli adulti, invece, è solitamente meno grave, probabilmente per via del maggior livello di maturità dei polmoni. «Nei bambini sotto i 5 anni d’età il virus respiratorio sinciziale può dare luogo a infezioni più gravi, caratterizzate da tosse insistente, respirazione rumorosa e con sibili», continua l’esperto. «In questo caso bisogna subito rivolgersi al medico per capire se si è in presenza di complicazioni e se è richiesta una terapia di supporto». Può sembrare strano, visto che siamo in pieno inverno, ma con queste temperature anomale è possibile anche che la tosse sia il segnale di un’allergia. Può succedere infatti che le temperature insolitamente alte portino a fioriture fuori stagione. La tosse allergica, a differenza di tutte le altre, non presenta febbre. Può però essere accompagnata da altri sintomi quali starnuti, rinorrea, lacrimazione e prurito agli occhi, infiammazione delle mucose ed asma. Considerata la specificità di questo tipo di tosse, è necessario non cercare soluzioni “fai da te”. Può infatti rendersi necessario il ricorso a farmaci antistaminici o ad altri trattamenti specifici. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA