Tumore al seno, la diagnosi precoce arma vincente: ora il controllo è in 3D

Giacomo Pardini, country manager Italia di Hologic: "La tomosintesi ha aumentato il rilevamento e ridotto il tasso di richiamo per falsi positivi"

Tumore al seno, la diagnosi precoce arma vincente: ora il controllo è in 3D
di Valentina Arcovio
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Giovedì 12 Ottobre 2023, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 06:44

Contro il tumore al seno non c’è “medicina” più efficace che una diagnosi precoce. Prima si individua il cancro, infatti, maggiori sono le probabilità di guarigione e, di conseguenza, minore è il rischio di morte.

Per questo, la mammografia 3D, che consente di rilevare con accuratezza lesioni anche molto piccole, può essere considerata una grande innovazione nella prevenzione e nella diagnosi precoce del tumore al seno. A questo e ad altri progressi tecnologici utili allo screening del tumore più diffuso nelle donne è stato dedicato l’evento “Tumore al seno: una maggiore prevenzione per una migliore salute delle donne”, organizzato a Roma da Hologic e a cui hanno partecipato rappresentanti di istituzioni, società scientifiche e associazioni di pazienti.

I PROGRESSI

In Italia ogni anno circa 55mila donne scoprono di avere un tumore al seno. Oggi, grazie ai progressi della medicina, il tasso di sopravvivenza a 5 anni in caso di diagnosi precoce è del 96%, percentuale che scende al 38% nei casi di diagnosi tardiva. «Il tumore al seno rappresenta una sfida per il sistema sanitario – sottolinea Giacomo Pardini, country manager Italia Hologic – C’è ancora poca consapevolezza in merito ai vantaggi della prevenzione da parte di una donna su tre». In Italia alle donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni è dedicato un programma di screening gratuito che offre un controllo mammografico ogni due anni e in alcune regioni si sta testando un ampliamento della fascia d’età comprendendo le donne tra i 45 e i 74 anni. Gli ultimi dati dell’Istituto Superiore di Sanità attestano però che una donna su dieci non ha mai fatto uno screening preventivo. I livelli di copertura si presentano con una netta differenza tra Nord, Centro e Sud. Al Nord i valori di copertura misurati nel 2021 sono tornati in linea con i dati pre-pandemia stabili intorno al 61%. Al Centro, nel 2021, la copertura è stata intorno al 48%. Mentre al Sud e sulle Isole l’adesione allo screening è sempre stata inferiore, intorno al 20-21%, con un peggioramento nel 2020 (12%) e un recupero al 23,2% nel 2021. «Due gli aspetti su cui insistere di più: espansione dello screening per fasce d’età e maggiore sensibilizzazione attraverso campagne di comunicazione – afferma Pardini – Negli ultimi due anni anche i sistemi diagnostici sono cambiati e sono state introdotte tecnologie come la mammografia 3D che consentono diagnosi più accurate. Da anni Hologic ha rivoluzionato la metodologia di screening del cancro al seno con l’introduzione della tomosintesi (mammografia 3D), che è l’unico esame che ha dimostrato di aumentare il rilevamento del cancro invasivo fino al 65% rispetto al 2D».

La mammografia 3D aumenta anche l’efficienza clinica, riducendo del 40% il bisogno di ulteriori indagini per falsi positivi. Infatti in soli 3,7 secondi riduce al minimo il tempo di compressione limitando la possibilità di artefatti dovuti al movimento, con conseguente riduzione del numero di richiami. Uno studio recentemente pubblicato su Radiology ha confermato la superiorità della mammografia 3D rispetto a quella 2D come metodo di screening per il cancro al seno. Sulla base degli oltre 2 milioni di esami di screening, nelle donne sottoposte a screening con la mammografia 3D è stato registrato un tasso di richiamo inferiore (8,9% contro 10,3%) e un tasso più elevato di tumori rilevati (5,3 per 1.000 contro 4,5 per 1.000). Anche la mammografia con mezzo di contrasto è un mezzo diagnostico prezioso paragonabile a una risonanza magnetica del seno in termini di sensibilità e specificità.

L’IMPLEMENTAZIONE

«La mammografia con mezzo di contrasto è più rapida rispetto alla risonanza magnetica, aumenta la compliance dei pazienti e migliora la loro esperienza», dice Pardini. Il programma nazionale di screening del seno ha avuto un impatto positivo, ma è necessario trovare nuove soluzioni per massimizzare le capacità e le risorse esistenti. «Crediamo che l’implementazione di nuove tecnologie innovative aiuterà a stabilire le priorità e a far funzionare i sistemi in modo ancora più efficiente – spiega ancora l’esperto – L’intelligenza artificiale e il machine learning hanno un enorme potenziale per migliorare i tempi di rilevamento e diagnosi, aiutando a identificare le informazioni più rilevanti dal punto di vista diagnostico e i casi con la massima priorità e portarli in primo piano per ulteriori analisi. Ci auguriamo che il Piano Nazionale HTA varato quest’anno entri presto a pieno regime e premi tutte quelle tecnologie innovative che aiutano i pazienti e i medici nella diagnosi». L’obiettivo è quello di offrire a tutte le donne la mammografia 3D come standard per fornire a ognuna lo screening all’intervallo appropriato con la tecnologia più precisa possibile. E di espandere lo screening mammografico alla fascia di età 45-74 anni in tutte le regioni, come richiesto delle associazioni dei pazienti.

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