Riaperture aprile, rischio «quarta ondata»: il parere (ignorato) dato dalla Fondazione Kessler al Cts

Riaperture aprile, rischio «quarta ondata»: il parere (ignorato) dato dalla Fondazione Kessler al Cts
di Mario Landi
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Lunedì 26 Aprile 2021, 10:20 - Ultimo aggiornamento: 11:21

La quarta ondata è un rischio concreto con le riaperture anticipate ad aprile. Non basta la diminuzione dei contagi da Covid, passati dai quasi 17 mila del 15 aprile ai 13.157 di ieri, le riaperture potrebbero cambiare scenario. Mario Draghi, nella conferenza stampa del 16 aprile, ha parlato di «rischio ragionato» nel consentire molte attività che prima non erano concesse. Una scelta da molti definita politica, anche perché non è stato mai interpellato il Comitato tecnico scientifico. Che intanto si riuniva quei giorni e ascoltava il parere di Stefano Merler, matematico della Fondazione Bruno Kessler che dal febbraio 2020 studia i numeri dell' epidemia per l'Istituto superiore di sanità. 

Come riporta il Fatto Quotidiano Merler indicava che con l' indice Rt a 0,72 al 3 aprile, il «margine per le riaperture» era circa di 0,28.

Cosa vuol dire? Che era possibile riaprire un po' meno di un terzo di quanto era chiuso senza che il tasso di riproduzione del virus superasse 1 (una persona infetta ne contagia in media più di una). «In realtà meno perché sono state riaperte le scuole (era successo dopo Pasqua, dal 7 aprile)».

Secondo Merler «riaperture precoci, entro aprile», possono portare a un «costante ma alto numero di morti giornaliere», anche se l'Rt resta pari a 1 (l'ultimo dato, diffuso venerdì ma risalente al 7 aprile, dice 0,81). Nella spiegazione davanti al Cts concludeva che se l'Rt aumenta fino a 1,1 l'epidemia «potrebbe non essere facilmente controllabile senza ulteriori restrizioni, soprattutto in caso di riaperture precoci (entro aprile)». Se salisse a 1,25 rischiamo la «quarta ondata» che «richiederebbe misure importanti per evitare un altissimo numero di morti in breve tempo».

C'è da dire che il governo ha stabilito un calendario graduale delle riaperture. E che controllerà la situazione dei contagi di volta in volta. In base ai dati e ai numeri del bollettino deciderà poi se proseguire con la strada tracciata nell'ultimo decreto oppure restringere le misure nel caso in cui la situazione epidemiologica in Italia si complichi.

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