8 febbraio 2007 Muore Adele Faccio, paladina dei diritti civili

8 febbraio 2007 Muore Adele Faccio, paladina dei diritti civili
di Enrico Gregori
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Venerdì 6 Febbraio 2015, 09:26 - Ultimo aggiornamento: 8 Febbraio, 00:03
Muore a Roma Adele Faccio, esponente del Partito Radicale divenuta nota negli anni settanta per le sue lotte a favore della legge sulla legalizzazione dell'aborto in Italia. Fu, infatti, tra le fondatrici del Centro d'Informazione sulla Sterilizzazione e sull'Aborto. Nipote della scrittrice Sibilla Aleramo, studia lingue all'Università di Genova prima di militare nelle file della resistenza nella lotta per la liberazione dal nazifascismo come staffetta partigiana. Terminata la guerra insegna lingue per quindici anni - dapprima a Genova e poi a Barcellona - per poi passare a lavorare per la Mondadori.

Il suo impegno politico per i diritti civili risale ai primi anni settanta. Il 26 gennaio 1975, ad una manifestazione politica tenuta al Teatro Adriano a Roma, Adele Faccio - all'epoca presidente del Partito Radicale - dichiarò pubblicamente di aver interrotto volontariamente una gravidanza. Fu immediatamente arrestata dalla polizia, in quanto l'aborto volontario era all'epoca ancora elencato tra i "delitti contro l'integrità e la sanità della stirpe" nel Titolo X del Codice penale del 1930 allora vigente (norme abolite solo nel 1978 con l'introduzione della Legge 22 maggio 1978 n. 194). Marco Pannella digiunò per la sua scarcerazione. L'interruzione volontaria di gravidanza per motivi terapeutici fu in seguito dichiarata parzialmente non incostituzionale dalla Corte Costituzionale l'anno seguente.