Roma, «se rivuoi il cellulare dammi 300 euro»: in manette Igor il russo, il rapinatore seriale

Paura a Porta Metronia. «Ti vengo a cercare a casa, ti ammazzo, te la faccio pagare»: l'uomo con precedenti ha aggredito anche gli agenti

Roma, «se rivuoi il cellulare dammi 300 euro»: in manette Igor il russo, il rapinatore seriale
di Fla. Sav.
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Venerdì 1 Dicembre 2023, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 07:41

Erano conoscenti da tempo e residenti nella stessa zona a Porta Metronia. Ecco perché quando la vittima ha ricevuto una visita a casa di quello che riteneva un amico, Igor C. uno straniero di origini russe di 53anni, non si è insospettito. Anzi una volta accomodato in casa, gli ha offerto il caffè. All'improvviso però la visita di cortesia si è trasformata in una rapina e poi in un ricatto. Gli ha rubato il cellulare e poi lo ha ricattato: «Se lo rivuoi, mi devi 300 euro». Fissando un appuntamento per lo scambio quella stessa mattina in via Alberto Giussano. Sono stati i passanti a notare quanto stava avvenendo: una lite accesa tra i due uomini. A quel punto sono intervenuti gli agenti del reparto Volanti. Alla vista delle divise la vittima ha chiesto subito aiuto mentre il suo aggressore, ha avuto una reazione tanto violenta che i poliziotti sono stati costretti a chiedere un'altra pattuglia in supporto. Solo dopo diversi tentativi sono riusciti a fermare e ad arrestare lo straniero russo ora accusato di tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. Una volta arrestato, i poliziotti del distretto Porta Maggiore ora incaricati delle indagini hanno accertato che l'uomo, irregolare in Italia con decreto di espulsione, ha una lunga lista di precedenti per aggressione e rapina.

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L'APPUNTAMENTO

«All'inizio, quando mi ha preso il cellulare, ho pensato a uno scherzo» ha raccontato la vittima, A.

M. romano di 43 anni. Quando è stato ascoltato dagli investigatori ha infatti precisato di non essersi preoccupato quando lo straniero aveva bussato ieri mattina alla porta di casa: «Di vista ci conosciamo da tempo quindi non mi sono preoccupato - ha spiegato - neanche quando mi ha preso il cellulare, ho pensato scherzasse. Infatti ho cercato di risolvere la questione tra noi, di riportare la situazione alla normalità. Poi però il suo il tono di voce si è fatto minaccioso e anche il suo atteggiamento. Alla fine, prima di andare via, mi ha ricattato dandomi un appuntamento nel primo pomeriggio poco distante da casa». Quindi la richiesta di 300 euro e l'appuntamento fissato per lo scambio. Ma quando si sono incontrati, la vittima non aveva con sé il denaro e ha provato a farsi restituire il cellulare.

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Il bandito si è subito alterato: «Ha continuato a minacciarmi, pretendeva i soldi. I toni si sono subito accesi e lui è diventato sempre più aggressivo tanto da attirare l'attenzione dei passanti» ha proseguito la vittima. Così è scattato l'allarme in via Giussano intorno alle 13. Ma all'arrivo dei poliziotti, la rabbia dello straniero russo è diventata incontenibile. Costretto a consegnare il cellulare, ha inveito contro il conoscente: «Ti vengo a cercare a casa, ti ammazzo, te la faccio pagare» gli ha gridato. Per poi rivolgere la sua ira anche contro i poliziotti. Calci, pugni e spinte. Tanto che i due agenti hanno chiesto i rinforzi per fermare, e ammanettare, il bandito poi trasferito negli uffici del distretto di Porta Maggiore.
Gli agenti hanno quindi proceduto con la denuncia, l'arresto e infine è stato condotto in carcere in attesa di giudizio. Con le accuse di tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale.
 

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