Tutte le strade portano a Roma, anche dal cielo

di Ernesto Menicucci
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Domenica 3 Giugno 2018, 00:14
Roma nun fa 
la stupida stasera...

@TrastevereRM

Lo ha cantato anche Jovanotti, nella sua ultima, lunga, serie di concerti al Palalottomatica: «Roma nun fa la stupida stasera, damme ‘na mano a faje di’ de sì...». Perché poi, ad un certo punto della vita, che si sia romani di nascita, di adozione o di affetto, arriva sempre un momento nel quale ci si rivolge a Roma, la “Mamma Roma” dell’invettiva di Remo Remotti, la “Roma, Roma, Roma” cantata da Venditti, la “Roma spogliata”, un po’ triste e un po’ decadente di Luca Barbarossa. Ma è anche la Roma nella quale, almeno per un giorno l’anno, ogni due giugno, riscopriamo l’orgoglio e il piacere di essere italiani. E allora ci mettiamo con il naso all’insù per cercare nel cielo le frecce tricolori, ci incolonniamo ai Fori Imperiali o sotto al Quirinale per stringere la mano al presidente della Repubblica, siamo persino disposti ad applaudire il premier di turno, sperando che questa sia la volta buona: per noi, per i nostri figli, per i figli dei nostri figli. E il pensiero va, alla fine, alla nostra Roma, a questa Capitale che fatica così tanto ad esserlo (per colpa sua, ma non solo), alle mille potenzialità e bellezze di un luogo unico nel mondo. Una città dove si viene a studiare, a lavorare, a crescere, ad imparare, ad ammirare il bello che c’è in ogni angolo, a sognare un mondo migliore. Dove la festa della Repubblica sia davvero una festa per tutti e di tutti, con le frecce che ci regalano sempre un brivido lungo la schiena. Perché tutte le strade portano a Roma, anche quelle del cielo.
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