Se un milanese scopre i rigatoni con la pajata

di Davide Desario
2 Minuti di Lettura
Martedì 27 Settembre 2016, 00:08 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 04:54
Oggi così #divinitàromane Rigatoni con #Pajata Buon pranzo a tutti
@f_girasole


Certe volte dimentichiamo quante belle cose ha Roma. E a farcelo ricordare, spesso e volentieri, sono i turisti, gli stranieri. E non si tratta soltanto degli inestimabili tesori archeologici, dei monumenti e delle mille chiese della Capitale. E nemmeno di certe piazze, certi vicoli e di quel clima mite e di quel bel sole che ti fa girare per la città in maniche di camicia nove mesi l’anno.

Le cose belle di Roma, i forestieri lo sanno bene, sono anche i suoi piatti di cucina tradizionale. Molti, ormai, sono imitati un po’ ovunque: dai tonnarelli cacio e pepe che si trovano anche a Napoli, agli spaghetti alla Gricia che cucinano perfino sulle Dolomiti con la variante (discutibile) dello speck al posto del guanciale. Ma c’è un piatto che ancora trovi quasi solo a Roma e dintorni: i rigatoni con la pajata.

A farlo notare a Dario è stato proprio un milanese doc, Paolino, che nonostante abbia passato i sessanta non aveva mai mangiato la pajata in vita sua. E non sapendo cosa fosse ha chiesto informazioni a Dario. Un po’ come Olimpia, la francesina amica del Marchese del Grillo interpretato da Alberto Sordi.

Così Dario ha fatto come Albertone: una sera ha preso Paolino, l’ha sradicato dai ristoranti a la page del Centro (tra chef stellati e piatti da fame) e l’ha portato in un’osteria. Paolino ha mangiato con gusto quel piatto speciale, ha fatto anche la scarpetta. E quando alla fine voleva sapere che cosa fosse, Dario ha pensato al Marchese del Grillo, ha sorriso e poi ha risposto: «L’anima di Roma». 

davide.desario@ilmessaggero.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA