Luigi Ramacci, edicolante morto a Roma: preso il rapinatore al Portuense ma resta a piede libero

Identificato il bandito: è un pregiudicato del Trullo, riconosciuto dalle telecamere. Resta a piede libero. Difficile collegare il blitz al decesso. Posizione al vaglio del pm

Luigi Ramacci, edicolante morto a Roma: preso il rapinatore al Portuense ma resta a piede libero
di Alessia Marani
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Martedì 8 Febbraio 2022, 00:20 - Ultimo aggiornamento: 5 Ottobre, 16:10

Al Portuense la voce si è sparsa subito. Il ladro che giovedì scorso aveva rubato i soldi dal fondocassa dell’edicola al civico 541 causando, seppure indirettamente, la morte per infarto del 64enne Luigi Ramacci che si era lanciato al suo inseguimento, è stato identificato. Si tratta di un quarantenne della zona di Monte Cucco, al Trullo, con precedenti per rapine e droga, che è stato individuato grazie alle immagini registrate da una telecamera interna al giornalaio e ad altre riprese dai sistemi di videosorveglianza di una banca e della stazione di servizio di fronte. 

IL RICONOSCIMENTO

La sequenza che lo inchioda, lo filma mentre entra dentro l’edicola senza mascherina approfittando di una distrazione di Ramacci che era uscito per sistemare delle riviste in vetrina, apre il cassetto e afferra dei soldi, quindi scappa. Poco dopo si vede comparire “Gigi” che lo scorge dileguarsi con la coda dell’occhio e si lancia all’inseguimento. Domenica mattina è stata convocata nella caserma dei carabinieri la titolare dell’edicola per sporgere formale denuncia dell’accaduto. Poco dopo è avvenuta l’identificazione del quarantenne, una vecchia conoscenza, appunto, per i militari. 
Le foto segnaletiche del sospettato sono state fatte vedere anche ad alcuni testimoni, in particolare al benzinaio che con Gigi lo aveva tenuto bloccato per una ventina di minuti dall’altro lato della strada. É stato in quella occasione che Ramacci è potuto rientrare in possesso del denaro o di parte di esso.

Quantificarne il valore è impossibile, dal momento che una mezz’ora più tardi il 64enne è stato colto da un malore e si è accasciato sul pavimento dell’edicola. «Al telefono era agitato, molto scosso - racconta Chiara la titolare della rivendita che giovedì era a casa malata - mi ha solo detto che quel ladro gli aveva rubato i soldi e che lui era riuscito a riprenderli. Nel fondocassa dovevano esserci a quell’ora presto circa cento euro». 

 

IPOTESI DI REATO

Gigi è morto per pochi soldi ed è difficile dimostrare il collegamento diretto tra il blitz del delinquente nell’edicola e il suo decesso. L’infarto, infatti, è sopraggiunto almeno mezz’ora, quaranta minuti dopo il fatto. Gigi e il benzinaio sono rimasti una ventina di minuti, dall’altro lato della strada, con il ladro tenuto bloccato contro un muro. «Ma il 112 temporeggiava a inviarci una macchina e, alla fine, ripresi i soldi, Gigi mi ha detto di lasciarlo andare», ha raccontato il benzinaio, un kosovaro di 72 anni. Non solo. Tecnicamente il reato di furto non si è nemmeno consumato, dal momento che, in qualche modo, il denaro è stato “restituito”. Al massimo potrebbe starci un tentato furto. Tutte ipotesi su cui dovrà esprimesi la Procura, una volta acquisiti tutti i dati delle indagini su cui gli investigatori mantengono il più stretto riserbo. Insomma, per ora, il ladro dell’edicola al Portuense resta a piede libero.


E tale rimarrà a meno che il magistrato non riterrà opportuno proseguire con ulteriori accertamenti. Grande la rabbia degli amici del 64enne che era molto benvoluto. «Quel delinquente se la passerà liscia, non gli faranno nulla e il nostro Gigi non ce lo ridarà nessuno». Per lui i bambini del quartiere hanno lasciato messaggi scritti nei biglietti a forma di cuore sulla saracinesca dell’edicola e i residenti acceso delle fiaccole. Ora l’unico appello è a chi ha subito in zona altri furti o rapine, tentate o consumate simili: denunciare per capire se a entrare in azione sia stato lo stesso ladro (romano, capelli brizzolati, barbetta, occhiali) in modo da potergli attribuire un cumulo di reati.

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