In preda ai fumi dell’alcol, ha usato il fondoschiena di una bagnante a mo’ di cuscino e ci si è adagiato sopra. La donna, giustamente risentita, ha chiamato la polizia e l’uomo - un 45enne originario della Romania - è stato arrestato per violenza sessuale.
Così dalla spiaggia si è ritrovato in una camera di sicurezza e ieri è stato processato per direttissima davanti al Tribunale di Roma. La vicenda è accaduta il giorno di Ferragosto nell’oasi naturista di Capocotta, sul litorale a sud di Roma, frequentata da nudisti.
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I FATTI
L’indagato si era recato lì insieme a due amici, per trascorrere una giornata al mare.
Gli amici, presi dall’euforia, hanno bevuto parecchie bevande alcoliche sotto il solleone. A un certo punto, uno di loro si è avvicinato a una signora, che era sdraiata sul suo telo a pancia in giù, e ha appoggiato la faccia sul fondoschiena della donna. Quest’ultima, adirata, ha iniziato a urlargli contro. Lui, come se nulla fosse, si è alzato e gettato in acqua per fare un bagno. Quando è tornato a riva, ha trovato ad aspettarlo gli agenti di polizia, allertati dalla vittima, che lo ha denunciato per violenza sessuale. Il 45enne, ancora sotto l’effetto dell’alcol, è stato accompagnato nel vicino commissariato.
IL PROCESSO
Dopo meno di 24 ore, il romeno si è ritrovato in un’aula di tribunale di piazzale Clodio: si era rivestito, ma aveva ancora un forte alito di alcol. Si è giustificato davanti ai giudici dicendo che forse era inciampato e caduto sopra la donna, trovandosi - involontariamente - faccia a faccia con il fondo schiena della signora. L’arresto non è stato convalidato perché l’uomo non è stato colto in flagranza di reato. Dovrà però affrontare un processo con l’accusa di violenza sessuale, che gli è stata contestata dal pubblico ministero di turno Attilio Pisani.
Con più di 200 metri di sabbia fine, l’oasi naturista di Capocotta è una spiaggia libera attrezzata, autorizzata al nudo integrale dal Campidoglio nel 1999. I bagnanti si godono la natura selvaggia delle dune. Devono però rispettare delle regole precise e severe, spiegate in quattro cartelli che si trovano all’ingresso dello stabilimento: oltre al divieto di accamparsi, è proibito scattare fotografie e consumare rapporti sessuali.
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