Vaccino Lazio, il piano per la terza dose: prima gli 80enni e i fragili

Vaccino Lazio, il piano per la terza dose: prima gli 80enni e i fragili
di Camilla Mozzetti
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Martedì 7 Settembre 2021, 01:06

Per il via libera ufficiale da parte del governo è ormai questione di ore e la Regione Lazio inizia a mettere “mano” all’organizzazione dei secondi richiami per garantire al personale sanitario, ai soggetti fragili - malati oncologici compresi e over 80 - la somministrazione della terza dose di vaccino contro il Sars-Cov-2. È questo il target a cui il governo e, di riflesso, l’assessorato alla Sanità guardano considerato che sono state queste persone le prime, a partire dallo scorso dicembre, a intraprendere il percorso di immunizzazione.

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Ebbene, nella Regione promette l’assessore Alessio D’Amato, che ieri ha inaugurato il nuovo pronto soccorso dell’ospedale Vannini con un percorso “rosa” dedicato alle vittime di violenza, al nuovo appuntamento non si arriverà impreparati.

Orientativamente, infatti, è da fine settembre inizio ottobre che scatterà il richiamo in terza dose tenuto conto dei nove mesi trascorsi dalla prima iniezione.

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L’ORGANIZZAZIONE

Le strade a cui la Regione sta lavorando sono due: quella organizzativa per garantire rapidamente le somministrazioni e quella “scientifica” perché sempre ad ottobre partirà la campagna vaccinale contro l’influenza e dall’assessorato fanno sapere che sono in corso degli studi condotti allo Spallanzani per capire se è possibile procedere con la doppia somministrazione. Su questa possibilità spiega D’Amato: «deve guidare la scienza e le linee guida nazionali», ma si è posto il problema dal momento che il target di riferimento a cui somministrare la terza dose di vaccino contro il Covid è lo stesso che da anni si protegge dal virus dell’influenza. Partiamo dal primo step. La Regione cautamente già ad agosto ha ritardato la chiusura dei grandi hub vaccinali, i centri che fin dall’inizio della campagna contro il Covid sono riusciti a inoculare anche più di 3 mila dosi al giorno ciascuno. Nonostante alcuni centri - come l’Auditorium siano stati sospesi - la loro è una chiusura soltanto temporanea. Nessun area infatti è stata smantellata e questo significa che all’occorrenza sono pronti a ripartire mentre altri centri, come ad esempio l’hub Porta di Roma, o anche il presidio alla stazione Termini entrambi gestiti dalla Croce Rossa Italiana proseguiranno con le attività nei prossimi mesi. A garantire le terze somministrazioni contro il Covid saranno «anche i medici di famiglia», prosegue l’assessore. I camici bianchi che proprio all’inizio della campagna lo scorso inverno hanno garantito le somministrazioni anche grazie alle Uscar soprattutto per i degenti delle Rsa o delle case di riposo e dunque per gli over 80.

I VACCINI

«Sulla terza dose - commenta ancora D’Amato - siamo pronti e per quanto riguarda le dosi, ci sono scorte sufficienti». Il Lazio ad agosto ha potuto contare su una consegna “extra” di quasi un milione e mezzo di dosi Pfizer e Moderna, il vaccino che sarà somministrato al target di riferimento e considerate le consegne previste per il mese di settembre non ci saranno problemi né per chi deve concludere il ciclo né per chi deve ancora iniziarlo e né dunque per chi sarà chiamato alla terza dose: priorità agli immunodepressi e soggetti fragili, poi over 80 e personale sanitario. Si sta inoltre ragionando sul ruolo che potrebbero avere le farmacie nella partita anche per quanto riguarda l’antinfluenzale. Fino allo scorso anno i farmacisti potevano soltanto vendere il vaccino poi nel pieno della campagna contro il Covid sono stati autorizzati alla somministrazione e dunque potrebbero rientrare in gioco sia per le terze dosi che per le immunizzazioni contro il virus stagionale. Per questo capitolo la Regione ha acquistato oltre 1,2 milioni di dosi e da crono-programma la campagna partirà i primi di ottobre. Si punta a replicare il risultato dello scorso anno perché seppur con casi nettamente inferiori rispetto a due inverni fa c’è da aspettarsi una circolazione doppia di Covid e influenza da cui mettersi al riparo. La campagna dello scorso anno portò a proteggere dall’influenza 1.658.793 persone (880.347 a Roma) il 71,5% in più rispetto al 2019 quando ad essere vaccinati furono 966.776 residenti.  

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