«Ci teniamo pronti» spiega il ministro della Salute, Roberto Speranza, parlando della quarta dose del vaccino. Una decisione ancora non c’è, ma l’Italia non potrà farsi trovare disarmata se in autunno la scienza dirà che è necessaria una nuova iniezione. L’altro giorno il governo ha destinato 250 milioni di euro alla struttura commissariale del generale Francesco Figliuolo.
Servono ad acquistare nuove forniture delle due pillole anti Covid (Pfizer e Merck-MSD, destinate soprattutto agli anziani) ma una cifra così alta avrà anche un’altra destinazione: le scorte dei vaccini. L’Aifa (agenzia italiana del farmaco) ha appena autorizzato la somministrazione della quarta dose ai soggetti immunocompromessi, dunque con una scarsa risposta immunitaria, per i quali è necessario un booster.
SCENARI
Ma al Ministero della Salute non escludono che, in autunno, la quarta iniezione possa essere necessaria per una più ampia fascia di popolazione.
Quindi quando si dice che il Green pass rafforzato da terza dose è senza scadenza si è imprecisi. In realtà è solo sospesa, congelata: se sarà necessaria una nuova campagna vaccinale, per contrastare nuove varianti o semplicemente per adattarsi alle caratteristiche di un virus respiratorio stagionale, allora una data di validità potrà essere riattivata. Il governo italiano dovrà prendere un’altra decisione delicata: l’obbligo vaccinale e il Super green pass sono collegati al ciclo di tre dosi. La quarta sarà solo offerta come opportunità o invece sarà parte integrante sia dell’obbligo sia del Super green pass? Oggi nessuno ha una risposta. Spiega il ministro Roberto Speranza: «I 250 milioni di euro di fondi previsti nell’ultimo Cdm vanno prevalentemente ai farmaci anti Covid, ma non solo. Ci teniamo pronti anche per i vaccini. Una scelta sulla quarta dose oggi non c’è, la valutazione sarà a livello europeo. Di certo non può essere esclusa, sia chiaro».
CTS
Il professor Franco Locatelli è il coordinatore del Comitato tecnico scientifico e presidente del Consiglio superiore di sanità. Spiega che è ancora presto per avere certezze e che sarà necessario altro tempo per avere a disposizione tutti i riscontri scientifici che servono per decidere. «Non vi sono ancora evidenze per potere dire se servirà la quarta dose. Si è tutti concordi e in maniera chiara sui soggetti immunodepressi. Ma prima di fare delle scelte sulla vaccinazione con quarta dose per tutta la popolazione dovremo aspettare di avere dati su quanto dura la protezione conferita dalla terza. Per il momento, come emerge dall’ultima analisi della cabina di regia, è superiore al 93 per cento. Ancora alta».
Secondo Marco Cavaleri, responsabile Vaccini e Prodotti terapeutici Covid 19 dell’Ema (agenzia europea del farmaco) «non ci sono ancora prove sufficienti per raccomandare un secondo booster», vale a dire la quarta dose per tutti, «dobbiamo valutare l’efficacia degli attuali vaccini nel tempo e capire come proseguirà l’ondata di Omicron».
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