Strade killer, record sull'A-24 a Portonaccio: «Ogni chilometro 17 schianti»

Strade killer, record sull'A-24 a Portonaccio: «Ogni chilometro 17 schianti»
di Alessia Marani
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Mercoledì 23 Gennaio 2019, 08:27 - Ultimo aggiornamento: 24 Gennaio, 08:36

Velocità, distrazione, alcol, droga ma anche le cattive condizioni dell'asfalto costellato di buche e radici, miste a una visibilità scarsa dovuta al maltempo: eccoli i fattori che rendono alcune delle strade della Capitale tra le più pericolose per automobilisti e scooteristi. Fino al punto di attestarsi anche ai primi posti nel triste ranking nazionale che computa morti e feriti, lutti che lasciano segni indelebili in chi resta a piangere, imprigionato nell'«ergastolo del dolore» come lo definiscono i familiari delle vittime della strada.
 


IL RANKING
Il tronchetto della Roma - L'Aquila tra il Grande Raccordo Anulare e il Portonaccio, con una media di 17,12 incidenti per chilometro, 1 morto e 184 feriti, è il tratto più rischioso in assoluto, a Roma e in Italia stando alla classifica stilata dall'Aci, Automobil club Italia, sui dati elaborati per il 2017 sulle principali arterie e consolari. Seguito nella Capitale dal Gra (7 morti e 931 feriti) - che a livello nazionale rappresenta la sesta arteria più pericolosa dello Stivale - e quindi da via della Scafa (l'unica strada che sul litorale, collega il X Municipio a Fiumicino), via Anagnina (5,05 incidenti per chilometro, 1 morto e 67 feriti), via Cassia (4 morti e 165 feriti), via Casilina (con 3,93 incidenti ogni chilometro, 7 morti e 291 feriti), via Pontina (3 morti e 206 feriti) e via Ostiense (72 incidenti, 2 morti e 100 feriti).

La via Appia risulta al decimo posto, con 128 incidenti, 3 morti e 195 feriti. Se escludiamo le strade di derivazione autostradale (tronchetti, Gra e Roma Fiumicino), la via del Mare dove l'altro giorno hanno perso la vita Jonathan Sciarra di 30 anni e l'amica Denise Moriggi, di 23, si posiziona al tredicesimo posto. Nel 2005 era tra le prime cinque. Tra le 1238 strade monitorate dal servizio statistica dell'Aci in tutta Italia, nove che attraversano la Capitale rientrano tra i primi cento posti. Oltre al braccetto della A24 e al Raccordo, figurano via della Scafa (tredicesima), via Anagnina (quindicesima), la Roma-Fiumicino (ventitreesima), la via del Mare (settantaduesima), la Cassia Veientana (settantasettesima). Segue l'Aurelia in 102^ posizione. Solo la Polizia stradale lo scorso anno ha rilevato a Roma e provincia 4.850 incidenti, di cui 38 mortali con 39 decessi e 1523 feriti. Duemila si sono verificati su alcune delle consolari più rischiose: Casilina, Appia, via del Mare e Tiburtina. Nel 2018 la Polstrada ha contato 13 vittime solo sul Gra. Mentre la Polizia locale di Roma Capitale ha appena chiuso i verbali dell'anno 2018 con 143 vittime, tre in più del 2017; nel 2016 erano state 127. E in questo inizio d'anno sono già 7 i decessi verbalizzati in seguito ad incidente dai vigili romani.

BUCHE E OSTACOLI
Tra le cause riscontrate dall'Aci compaiono, in ordine di frequenza, la velocità, la guida distratta, la guida contromano, il mancato rispetto della distanza di sicurezza, un sorpasso azzardato, il non rispetto della segnaletica, una manovra irregolare e «altro». Più difficile rendere in numeri, attraverso la rilevazione statistica dei verbali, quanto incidano le cattive condizioni dell'asfalto in caso di incidente. L'Aci, nel Comune di Roma, 7.700 casi di «circostanze imprecisate», 352 di «circostanze non dovute al comportamento di guida», 955 ostacoli urtati, 430 ostacoli evitati e 257 ostacoli «imprecisati».
È in questo mare magnum che finiscono catalogate anche buche, dossi, radici e avvallamenti, a cui spesso seguono segnalazioni di ripristino inviate dalle forze dell'ordine che rilevano l'incidente all'ente che gestisce l'arteria incriminata.
Infine, il numero maggiore di sinistri, sempre secondo Aci, a Roma, si è verificato su strade urbane (10.638 su 12.886). Il picco degli incidenti si registra di notte, soprattutto tra il sabato e la domenica.

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