Stangata pedaggi in vista sulla Roma-L'Aquila: l'incontro decisivo solo prima di Natale

Il casello di Roma-Est dell'autostrada A24
di Antonio Scattoni
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Giovedì 25 Novembre 2021, 18:37 - Ultimo aggiornamento: 20:06

Per gli aumenti "stangata" sui pedaggi della autostrada A24 e della A25, con oltre cento Comuni del Lazio e dell'Abruzzo in rivvolta, incontro decisivo il 13 dicembre. A soli dodici giorni dal  Natale una delegazione  dei sindaci che guidano la protesta, dopo aver chiesto l'appoggio di Nicola Zingaretti e Marco Marsilio, i governatori delle due regioni, incontrerà con il Ministro delle  Infrastrutture Enrico Giovannini, ex presidente Ocse e Istat. La riunione decisiva per dare certezze contro l’aumento e scongiurare il salasso a partire dal 1° gennaio è stata decisa ieri 24 novembre durante l’incontro con il vice capo di gabinetto del Ministro a margine della protesta di piazza sotto il dicastero di Porta Pia a Roma.

L’assedio dei cento sindaci del Lazio, da Tivoli fino a Vallepietra, Arcinazzo e Subiaco, per finire in Abruzzo, insieme alle due regioni coinvolte, è stato organizzato per bloccare la mannaia degli aumenti del 34% sulla A24 e A25 che comporterebbero per i pendolari una salasso fino a 700-800 euro all’anno.  Grazie all’ostinazione dei primi cittadini che respingono la mazzata che scatterà dal 1° gennaio, dopo il chiasso e l’assedio della piazza sotto il dicastero di Porta Pia, una delegazione di cinque amministratori è stata ricevuta, ma solo dal vice capo di gabinetto di Giovannini. L’incontro ha profondamente deluso la coordinatrice dei cento sindaci a nome dei loro cittadini-contribuenti. «Ci hanno ricevuto ma solo per spegnere la protesta di piazza - dice Velia Nazzarro, sindaco di Carsoli, la coordinatrice - ma noi non molliamo. Per ora non c’è alcuna soluzione al paventato rincaro dei pedaggi e alla sicurezza dei due tratti autostradali. Il vice capo gabinetto del Ministro ha detto che stanno lavorando per evitare l’aumento del 34% e approvare i lavori di sicurezza con il gestore.

Ma per ora nessun impegno ufficiale. Non ci sta bene e abbiamo chiesto un incontro che si farà il 13 dicembre anche con i due commissari governativi che lavorano per A24 e A25. Non staremo fermi, convocheremo un incontro con tutti i deputati di Lazio e Abruzzo a cui chiederemo il massimo appoggio in questa battaglia. Basta con gli incontri interlocutori del Ministero. Noi vogliamo risposte certe. Non parole».

All’ incontro con il vice capo gabinetto del ministro del Governo Draghi sono stati ammessi solo cinque amministratori. Oltre al sindaco Velia Nazarro, sono andati il primo cittadino di Vicovaro Fiorenzo De Simome, il presidente del consiglio regionale del Lazio, il presidente della provincia dell’Aquila Angelo Caruso e il sottosegretario ai trasporti della Regione Abruzzo Umberto Deannutiis. Lo stop all’aumento del  pedaggio è stato chiesto anche dalla Regione Lazio presente alla protesta. «Il rincaro è improponibile - ha detto a margine della protesta Michela Califano, presidente drlla XII commissione regionale - non si può pensare di far ricadere su famiglie e lavoratori, già fiaccati dalla crisi economica, i costi di ammodernamento dell’autostrada. Parliamo, peraltro, di tariffe già molto elevate, più volte ritoccate in questi ultimi anni (+187% in pochi anni). Chiediamo al Governo l’immediato blocco dei pedaggi e un tavolo tecnico con la “Strada dei Parchi” (l’ente gestore della’autostrada) per ridefinire i criteri di gestione di un’arteria centrale per il sistema di Lazio e Abruzzo». «A dimostrazione dell’interesse della Regione Lazio - dice Mauro Alessandri, assessore regionale ai Lavori Pubblici-  ho inviato una lettera al ministro Giovannini perché credo sia necessario mantenere alta. La Regione è al fianco di tutti coloro che stanno lottando per quella che riteniamo anche una nostra battaglia, non ideologica ma reale». Il salasso del 34% se scatta rischia di mettere seriamente in crisi oltre ai pendolari anche gli autotrasportatori.
 
 

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