Emergenza rifiuti a Roma, Ama compra i terreni per il termovalorizzatore: il Campidoglio accelera

Ok del Cda all’acquisto dell’area a Santa Palomba per 7,5 milioni di euro

Emergenza rifiuti a Roma, Ama compra i terreni per il termovalorizzatore: il Campidoglio accelera
di Giampiero Valenza
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Mercoledì 19 Ottobre 2022, 22:08 - Ultimo aggiornamento: 20 Ottobre, 11:03

Ama dà il via libera all’acquisto dei terreni di Santa Palomba dove sorgerà il futuro termovalorizzatore. Un altro (piccolo) passo avanti verso l’impianto che brucerà 600 mila tonnellate all’anno di spazzatura indifferenziata per creare energia e calore. L’obiettivo di Roberto Gualtieri resta sempre quello di far partire il termovalorizzatore, o almeno la sua prima linea, entro il 2025, anno del Giubileo. Ma se questi sono i programmi sul medio termine, il presente è segnato da funesti presagi per la gestione dei rifiuti. «Siamo alla vigilia di una nuova, ennesima emergenza a Roma - fa sapere l’assessore regionale ai Rifiuti, Massimiliano Valeriani, a un dibattito della Cgil - perché quei pochi impianti che esistono si sono esauriti». A fine anno non chiuderà soltanto la discarica di Albano Laziale ma anche quella di Viterbo. Qui da Roma arrivano ogni giorno rispettivamente 900 e 200 tonnellate. Senza dimenticare che, nei prossimi due mesi, il Lazio rischia di restare senza invasi dove smaltire i rifiuti, anche perché il Tar ha bloccato la costruzione di un impianto di raccolta a Magliano Romano e non ci sono passi avanti per l’ampliamento di quello di Roccasecca. Martedì sera, come detto, Ama ha dato il via libera all’acquisto dei terreni di Santa Palomba (10 ettari per circa 7,5 milioni di euro) dove sorgerà il termovalorizzatore. 


I TEMPI
Adesso manca soltanto il via libera dell’assemblea dei soci di Ama (il Campidoglio) per formalizzare l’operazione.

Intanto anche il Comune va avanti nelle procedure per avviare la costruzione dell’impianto. Entro fine ottobre e inizio novembre vuole concludere la Vas (la valutazione ambientale strategica) del piano dei rifiuti che Gualtieri ha scritto come commissario e che proprio i poteri speciali gli consentiranno di chiudere in tempo breve. A metà del prossimo mese l’atto più atteso: la manifestazione d’interesse con la quale l’amministrazione chiederà alle aziende del settore sia di costruire e gestire il futuro impianto sia di garantire nei prossimi tre anni lo smaltimento dei rifiuti della Capitale. Cioè, chi vuole entrare in questo business dovrà prendersi anche la spazzatura di Roma. L’importo dei lavori è almeno di 600-700 milioni di euro, tutti a carico del privato che li recupererà attraverso la tariffa pagata dal Comune per bruciare l’indifferenziato. Le aziende hanno tre mesi per candidarsi, il Comune tre mesi per scegliere il progetto migliore al quale tutti dovranno adeguarsi, quindi si farà una rapida gara per assegnare la costruzione e la gestione dell’opera. In teoria questo iter (al netto di ricorsi) dovrebbe concludersi entro il 2023. Da quel momento partirà una corsa contro il tempo per sistemare i terreni di Santa Palomba, migliorare la viabilità (oggi insufficiente) e provare ad aprire almeno la prima linea del termovalorizzatore entro l’inizio del 2025, a Giubileo in corso. Per vedere tutto l’impianto interamente a regime si dovrà aspettare almeno il 2027.

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