Roma, presa la banda dei furti nelle case del Centro storico: erano uomini e donne di nazionalità serba

Roma, presa la banda dei furti nelle case del Centro storico: erano uomini e donne di nazionalità serba
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Giovedì 25 Marzo 2021, 08:34 - Ultimo aggiornamento: 09:37

Quattro arresti per furti in abitazioni nel centro storico della Capitale. I carabinieri della Compagnia Roma Centro, nelle prime ore del mattino, hanno fatto scattare l'operazione «Open Door». L'indagine, coordinata dalla Procura di Roma, avviata nel luglio scorso, ha portato a un'ordinanza di applicazione di misure cautelari, emessa dal gip, nei confronti di quattro persone, due uomini e due donne, di nazionalità serba, per i reati di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furti in abitazione e ricettazione.

L'indagine, condotta dai carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Centro, sono partite dall'analisi dei numerosi furti in abitazione commessi nel centro storico della Capitale, messi a segno, come emerso dai filmati di video sorveglianza, da donne di etnia rom mediante l'uso di arnesi da scasso e la copertura degli uomini appartenenti alle famiglie, che le coordinavano ed incoraggiavano da casa, pronti ad intervenire in caso di necessità.

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Nel corso delle indagini sono stati individuati i ruoli svolti dai singoli e diversi indagati all'interno dell'associazione criminale, quasi a gestione familiare, e si sono compresi i meccanismi e le singole fasi delle azioni delittuose: dai meticolosi sopralluoghi, finalizzati alla comprensione delle abitudini degli ignari proprietari di casa, alla ricerca di itinerari sicuri per sfuggire a eventuali telecamere di video sorveglianza, sino alla fase esecutiva vera e propria, con le donne del gruppo protagoniste assolute della scena. 

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Erano infatti le donne, di giovane età e ben vestite, a introdursi all'interno delle abitazioni prese di mira, depredandole di ogni sorta di monili o preziosi, ma anche di borse griffate e altri generi di valore. Talvolta, scovata la cassaforte all'interno dell'abitazione, non esitavano a contattare gli uomini del gruppo, che intervenivano in supporto per cercare di smurarle. La merce, soprattutto per quanto riguarda orologi e monili, veniva poi rivenduta mediante i canali di ricettazione interni al gruppo stesso, ed in particolare mediante un uomo, pregiudicato, anche lui rom, ma di nazionalità macedone, con base logistica nel quartiere di Centocelle.

L'attività di indagine ha consentito di attribuire al sodalizio la responsabilità di più furti in abitazione consumati e di uno tentato, perpetrati tra giugno e settembre scorso, arrestare due persone in flagranza di reato e denunciarne 15 per tentato furto, possesso di arnesi atti allo scasso, ricettazione e riciclaggio, e ancora trarre in arresto altre cinque persone, che frequentavano a vario titolo gli indagati, in esecuzione di provvedimenti pendenti e recuperare monili e orologi del valore complessivo di circa 25.000 euro. E stata fatta luce così su un vero e proprio gruppo criminale, composto da famiglie di etnia rom, tutte legate da vincoli di parentela, stanziali nel territorio sud est della Capitale, da dove, ogni mattina, partivano le «batterie» dei cosiddetti «appartamentari» diretti nel centro capitolino. Una volta perpetrati i furti ad opera delle donne del gruppo, erano gli uomini a recuperarle con veicoli intestati a prestanome, accompagnandole presso le abitazioni, dove veniva poi stoccata e rivenduta la merce oggetto del reato. Due dei destinatari dell'ordinanza sono stati rintracciati sul territorio romano e due in Lombardia, grazie alla collaborazione con i carabinieri della Compagnia di Desio e del Nucleo Investigativo di Monza, sono stati portati in carcere a disposizione dell'Autorità Giudiziaria, in attesa dell'interrogatorio di garanzia. 

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