Spacciavano davanti scuola, colpo alla banda della droga: 13 arresti e 20 denunce

Spacciavano davanti scuola, colpo alla banda della droga: 13 arresti e 20 denunce
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Lunedì 4 Marzo 2019, 10:12 - Ultimo aggiornamento: 11:18
Uno spaccio che avveniva quotidianamente davanti ad una scuola. E che coinvolgeva a macchia d'olio tutta la zona delle case popolari di Guidonia Montecelio, alle porte di Roma. Sono stati per primi i genitori, esausti e terrorizzati, a segnalare ai carabinieri gli strani movimenti davanti all'istituto scolastico. Da lì è partita l'indagine che ha portato alle prime ore del mattino di oggi all'arresto di 13 persone e 20 denunciati. A capo della banda dello spaccio di Guidonia c'era un 28enne. 

 Alle prime ore del mattino a Guidonia Montecelio, vicino Roma, i carabinieri della compagnia di Tivoli hanno eseguito l'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Roma su richiesta della locale Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia, che dispone l'arresto di 13 persone (8 in carcere e 5 ai domiciliari) per associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. A quanto accertato, l'organizzazione aveva costituito principalmente all'interno di case popolari a Guidonia, una vera e propria «piazza di spaccio». Lo spaccio avveniva di fronte a una scuola tanto che alcuni genitori hanno segnalato la situazione ai carabinieri. A capo c'era un 28enne italiano.

Giovani pusher italiani, organizzati e disciplinati, con specifici incarichi come "rette", vedette, trasporti e spaccio al dettaglio. Una piazza di spaccio aperta 14 ore al giorno. Un controllo capillare del territorio e un monitoraggio continuo attraverso impianti tecnologici di sorveglianza, come telecamere e sensori di movimento, per rilevare la presenza nell'area esterna del perimetro della Torre 18 di possibili appartenenti alle forze dell'ordine.

L'organizzazione, disarticolata in un blitz dai carabinieri della compagnia di Tivoli, si muoveva all'ombra della "Torre 18", palazzo popolare nella zona di Collefiorito di Guidonia Montecelio, alle porte della Capitale.
Capo e promotore indiscusso dell'organizzazione, secondo quanto spiegano gli investigatori, era
«Omar Giovannetti di 28 anni, che avvalendosi nella direzione dell'organizzazione di persone come Cristian Muzi di 27 anni, che si occupava del coordinamento e controllo dei pusher, e Marco Hendrix di 31 anni, addetto alla preparazione delle singole dosi, aveva riunito a sé una pletora di giovani pusher, tutti italiani, organizzati e disciplinati, ai quali venivano affidati specifici incarichi quali 'rettè, vedette, trasportini e spaccio al dettaglio».

La piazza di spaccio era stata allestita all'interno delle case popolari di via Rosata 18, nel quartiere Collefiorito di Guidonia Montecelio, proprio di fronte all'istituto comprensivo Montelucci. A segnalare la situazione ai carabinieri sono stati anche tanti genitori che accompagnavano i figli minori a scuola. L'indagine, denominata Torre 18, iniziata alla fine di giugno del 2017 e coordinata dal procuratore di Tivoli Gabriele Iuzzolino, è stata eseguita dai carabinieri della compagnia di Tivoli. Nel corso dell'attività sono stati riscontrati tutti gli elementi propri di una vera e propria organizzazione criminale: i dati raccolti sono confluiti in un nuovo procedimento penale seguito dalla Dda di Roma, in particolare dal sostituto procuratore Corrado Fasanelli.

 
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