Rifiuti, contro la crisi spuntano le ipotesi Ostia e Rocca Cencia

Rifiuti, contro la crisi spuntano le ipotesi Ostia e Rocca Cencia
di Mauro Evangelisti
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Domenica 30 Giugno 2019, 09:17

Massimo Ranieri, il nuovo consigliere di amministrazione di Ama con deleghe esecutive, in queste ore ha il telefono rovente. Sta cercando più spazi negli impianti di Roma e del resto del Lazio per evitare che il sistema vada di nuovo in tilt. Non sarà semplice, ma in Ama sono consapevoli che portare i rifiuti fuori regione, come prospettato dal Ministero dell'Ambiente, sarà complicato e comunque richiede tempo. Roma ha bisogno ora di una soluzione, visto che malgrado l'impegno generoso di Massimo Bagatti, il direttore esecutivo che ha guidato l'azienda per quattro mesi, la raccolta e lo smaltimento sono in crisi. Ricordiamolo sempre: all'origine della prevedibilissima crisi estiva c'è stato il rallentamento dei due impianti di trattamento di Malagrotta per manutenzione (500 tonnellate di rifiuti in meno lavorati ogni giorno). Le disponibilità trovate negli impianti alternativi si sono rivelati insufficienti, anche a causa della carenza di spazi nel termovalorizzatore di San Vittore (sì, proprio il tipo di impianto che M5S vede come il male assoluto). Con pragmatismo i nuovi vertici di Ama cercano nuovi sbocchi. Tre le piste battute: la prima è il tritovagliatore privato di Rocca Cencia, di proprietà di Cerroni ma affittato a Porcarelli. Non va confuso con il tmb di Ama, sempre a Rocca Cencia. Si vorrebbe aumentare la quantità di rifiuti trattati da Porcarelli (attualmente 200 tonnellate giornaliere). I Radicali hanno chiesto anche un intervento della Raggi vista l'urgenza di risolvere la situazione.

TENTATIVI
Seconda pista: il bistrattato tritovagliatore di Ama di via dei Romagnoli, nel municipio di Ostia, ancora spento perché ciò che esce da lì necessità di ulteriori sbocchi in impianti fuori regione e ancora non sono stati trovati. Ranieri ci sta provando. Via dei Romagnoli potrebbe valere fino a 150-200 tonnellate al giorno. Infine, si preme sugli altri impianti del Lazio perché accettino più rifiuti romani, a partire dall'impianto di trattamento di Aprilia di proprietà del gruppo Rida (che ha ridotto da 400 a 200 tonnellate giornaliere i rifiuti lavorati). Stesse richieste ad altri impianti, da Colfelice a Viterbo. Malagrotta tornerà alla normalità a metà settembre, Ama ha bisogno di certezze rapide. Le strade sono ancora sporche e in alcuni casi il lavoro svolto è stato già compromesso in queste ore, perché si sono ricreati i cumuli di rifiuti. Ama ha sintetizzato così gli sforzi che si stavano facendo ieri (giorno festivo): «Sono in servizio oltre 1.700 dipendenti, tra operatori ecologici e autisti, e oltre 850 mezzi (veicoli a vasca, spazzatrici, compattatori). L'impianto Tmb di Rocca Cencia è regolarmente attivo su 3 turni per ridurre al massimo l'impatto dell'attuale situazione, dovuta principalmente alle consistenti riduzioni (oltre 700 tonnellate al giorno) dei quantitativi accolti in altri impianti di trattamento». La sindaca Raggi a fine giornata ha pubblicato un post su Facebook: «In queste ultime settimane Ama ha organizzato squadre speciali per potenziare la raccolta della differenziata e per pulire e sanificare i cassonetti. Finora sono stati puliti più di 55mila cassonetti. Ama sta recuperando 15 giorni di stop tra la fine di maggio e l'inizio di giugno determinati dalla mancanza di siti dove portare i rifiuti a smaltire». La Raggi attacca Colari per non avere liberato, dopo il rallentamento dei Tmb, gli spazi a San Vittore. «Da oltre 10 giorni il ciclo è ripartito: l'impianto di San Vittore, liberatosi definitivamente dai conferimenti da parte di Malagrotta, ha iniziato a ricevere i rifiuti da Ama e da altri fornitori che, quindi, stanno lavorando ben oltre i ritmi ordinari». Una curiosità: la Raggi non lo scrive mai e usa genericamente la parola «impianto», ma quello di San Vittore è un inceneritore.

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