Roma, «Ostia si stacca dalla Capitale». Il Lido verso il referendum

Roma, «Ostia si stacca dalla Capitale». Il Lido verso il referendum
di Mirko Polisano
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Sabato 1 Giugno 2019, 09:39
Ostia si avvia al referendum per diventare comune a sé. È stata presentata ieri mattina alla Segreteria Generale Regionale, la proposta di legge di iniziativa popolare per l’istituzione del Comune di Ostia e Ostia Antica. A metterla nero su bianco, il comitato promotore “ProgettoComune” in collaborazione con l’associazione Insieme X il Comune. Il documento ha come scopo quello di iniziare l’iter procedurale per indire il referendum che porterà i cittadini a scegliere se distaccarsi o meno dal Campidoglio. 
 
I passaggi saranno semplici, al prossimo consiglio regionale utile (ad oggi non convocato nda) verrà fatta lettura della proposta di legge, cosi da avviare la raccolta firme sul territorio: ne serviranno diecimila da raccogliere entro sei mesi che poi serviranno, dopo i passaggi in commissione regionale, a far approdare la legge in aula del consiglio regionale per indire il referendum che, verosimilmente, potrà cadere a marzo 2020. Spetterà poi ai residenti del nascituro comune esprimersi sul proprio futuro, anche se c’è chi ipotizza che ad andare al voto dovranno essere tutti i romani. Ma questo sarà lo step successivo. I confini riportati nella proposta di legge racchiudono solo le zone di Ostia e Ostia Antica. Tagliato fuori, dunque, l’entroterra. Acilia, Infernetto, Dragona, Dragoncello, resteranno a far parte del Comune di Roma. La partita - inutile dirlo- è ovviamente anche tutta politica. Il X Municipio, almeno fino alle elezioni di domenica scorsa, ha rappresentato per anni un serbatoio di voti per il Movimento Cinquestelle e con la Raggi ancora sindaca in carica non sarà facile convincere il Campidoglio a cedere il suo mare. Già perché in questo modo la Capitale perderebbe - amministrativamente parlando - anche la gestione delle spiagge e l’affaccio sul Mediterraneo. Tutto è nelle mani del consiglio regionale dove appaiono più favorevoli che contrari all’ipotesi di Ostia Comune. La maggioranza dem - alle prese con le varie anime del partito - avrebbe dato un ok di massima, così come voterebbero sì la lista civica Zingaretti e i capigruppo Maselli (Noi con l’Italia), Enrico Cavallari (Gruppo Misto) e Sergio Pirozzi, l’ex sindaco di Amatrice con un passato di allenatore a Ostia è un sostenitore della prima ora dell’ipotesi indipendentista. Sulla stessa linea la Lega: «Io sono convinto che Ostia abbia tutto il diritto e le caratteristiche per essere Comune a sé», aveva sottolineato pochi mesi fa Matteo Salvini definendo il Lido «fisicamente e politicamente lontano dal Campidoglio». No secco da Forza Italia e Liberi e Uguali con i capigruppi Aurigemma e Ognibene contrari. Sì con riserva da parte di Stefano Parisi (Lazio 2018) che si è detto favorevole al referendum ma contrario all’ipotesi comune che non risolverebbe i problemi di Ostia. Astenuto, al momento, il gruppo M5S in Regione che non ha ricevuto il comitato promotore. 
  
«Tra i tanti studi fatti, abbiamo approfondito il patrimonio immobiliare, il piano di trasporto pubblico locale, una relazione socio economica con dati incrociati tra vari enti ed una previsione di bilancio, certificato da un professionista abilitato, che ha consentito così di attivare il percorso per l’istituzione del comune di Ostia - spiega Flavio Coppola presidente del comitato promotore - Adesso servirà l’aiuto di tutti. Dobbiamo promuovere i banchetti per la raccolta firme, istituire punti di informazione sulla trasparenza della legge, narrando cosi a tutta la nostra comunità gli innumerevoli vantaggi che tale iniziativa assumerà». Non resterà che aspettare. 
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