Scale mobili a numero chiuso, due fermate a metà servizio

Scale mobili a numero chiuso, due fermate a metà servizio
di Pier Paolo Filippi e Fabio Rossi
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Venerdì 14 Febbraio 2020, 08:28 - Ultimo aggiornamento: 15:39

Tra stazioni chiuse per la manutenzione degli impianti (è caso di Cornelia), altre riaperte solo parzialmente dopo mesi di lavori - come Barberini, utilizzabile solo in uscita dopo 319 giorni di stop totale - ora arriva anche il numero chiuso e il contingentamento degli utenti sulle banchine. È passato quasi un anno e mezzo dal tragico incidente sulla scala mobile della fermata Repubblica, quando oltre venti tifosi russi del Cska Mosca, nella Capitale per la partita di coppa con la Roma, rimasero feriti dopo essere stati inghiottiti dagli ingranaggi dell'impianto. Da allora è stato un susseguirsi di guasti e incidenti, tra lavori di riparazione e inchieste della magistratura, che stanno martoriando la linea rossa della metro.

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Ieri erano 15, oltre a Cornelia e Battistini, le stazioni con problemi tecnici di vario tipo: si va da alcuni accessi chiusi in piazza Vittorio, Porta Furba e Baldo degli Ubaldi (quest'ultima recentemente sottoposta a lavori di manutenzione straordinaria) alle scale mobili fuori servizio a Battistini (revisione generale), Cipro e Spagna (lato Galoppatoio). Dopo l'ultimo problema di rilevante impatto - il crollo di un gradino della scala mobile alla fermata Furio Camillo domenica scorsa - Atac ha deciso di correre ai ripari, anche per il timore di nuovi cedimenti, contingentando gli ingressi in stazione per non sovraccaricare i tre impianti ancora funzionanti della stazione sull'Appia.

Da ieri, in seguito a una disposizione operativa del direttore d'esercizio delle linee metro A e B Giovanni Battista Nicastro, «sarà possibile far accedere in banchina solo 450 persone, corrispondenti a circa metà di una banchina o un quarto di due banchine». Il provvedimento una procedura standard che Atac adotta anche in caso di sovraffollamento sulle linee resterà in vigore fino alla conclusione dei lavori di riparazione della scala mobile. Il numero di persone in banchina viene monitorato attraverso le telecamere. Superata la soglia fissata, si procede alla chiusura dei varchi fino allo svuotamento della banchina, annunciando dagli altoparlanti che l'ingresso nella stazione è interdetto in attesa dello sfollamento delle banchine. Nel caso andasse fuori uso un'altra scala mobile, la stazione Furio Camillo sarà chiusa completamente. «In caso di fuori servizio di un secondo impianto di traslazione dichiarato non utilizzabile come scala fissa in emergenza si legge infatti nella disposizione - la stazione deve essere chiusa al pubblico in attesa di ripristino degli impianti».

Il contingentamento degli ingressi in stazione non riguarda solo Furio Camillo: già da tre settimane è operativo un provvedimento per limitare il flusso dei passeggeri nelle ore di punta nella stazione San Giovanni. Anche qui il problema sono le scale mobili. Uno degli otto impianti, infatti, è guasto e l'azienda vuole evitare che gli altri si sovraccarichino con i rischi conseguenti. Le operazioni di contingentamento vengono attivate tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, nelle fasce orarie 7.30-10 e 16.30-20, «al fine di regolare l'accesso alle scale mobili in discesa ed evitare l'accumulo di viaggiatori in prossimità delle stesse». La limitazione dei flussi viene effettuata «attraverso l'apertura e la chiusura dei tornelli, fermando i viaggiatori prima dei varchi per consentire l'accesso ordinato alle scale mobili in discesa».
 

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