La mascotte della Fanfara dei carabinieri a cavallo: Briciola l'irrituale istituzionalizzato

La mascotte della Fanfara dei Carabinieri a Cavallo
di Ermanno Amedei
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Mercoledì 4 Settembre 2019, 21:06

Abbaia e trotterella tra i piedi di Presidenti della Repubblica, Ministri e Generali. Briciola, la cagnetta mascotte della Fanfara dei carabinieri a Cavallo, partecipa ad ogni cerimonia solenne attirando simpatia e strappando sorrisi, è l’unica, in quei contesti, a non dover rispettare i rigidi protocolli del cerimoniale.
 

 

Ormai, quella della mascotte, per la Fanfara a Cavallo dell’Arma, è una tradizione consolidata nata negli anni ‘70 quando i militari adottarono la prima cagnetta.

Si chiamava Trombetta, e venne donata da alcuni ragazzini di Napoli nel corso di un carosello storico ad Agnano. Tutte femmine, pare sia solo una casualità, ma sicuramente tutte di piccola taglia e dall'aspetto simpatico. Dopo Trombetta arrivò Birba, poi Lady e dal 5 giugno 2014, esordendo in occasione del Bicentenario dell’Arma, ad indossare la pettorina rossa con la “fiamma” tocca a Briciola.

La sua casa è a Tor di Quinto dove ha sede il 4° Reggimento Carabinieri a Cavallo tra cui la Fanfara e gli squadroni a cavallo utilizzati negli impieghi operativi in tutta Italia. Ed è lì, anche, che le tre predecessore, tutte decedute per vecchiaia, riposano in un piccolo mausoleo ricavato in una aiuola davanti alle scuderie.

“Briciola è nata il 5 giugno 2013, giorno della festa dell’Arma dei Carabinieri ed è stata donata alla Fanfara da ‘Io ed il Cavallo Onlus’, una associazione che utilizza il centro Ippico dell’Arma di Tor di Quinto, per svolgere attività di ippoterapia – dichiara il maggiore Leonardo Colasuonno, comandante del Gruppo Squadroni da cui dipende anche la Fanfara – Ha affiancato per circa un anno Lady, la precedente mascotte, poi quando per l’anziana cagnetta è diventato troppo faticoso partecipare alle cerimonie, è subentrata Briciola”. Ma tra i compiti della mascotte non ci sono solo le partecipazioni alle cerimonie.    
"Insieme ai militari -dichiara l’ufficiale – Briciola partecipa a tutte le operazioni di caserma, a cominciare dall'alzabandiera, consumando il proprio pasto con il militare di guardia scuderia e seguendo i carabinieri in ogni attività, supportandoli anche in quella della sorveglianza. Se per un caso qualsiasi un cavallo dovesse uscire dallo stallo, sicuramente lei gli si parerebbe davanti abbaiando, fermandolo e richiamando l'attenzione del carabiniere in servizio di guarda scuderia".

Di lavoro ce ne è tanto nei tre capannoni in cui sono alloggiati gli stalli dei 230 cavalli e nei 4 maneggi, due al coperto dei quali uno è il più grande d’Europa.

Briciola appare a proprio agio mentre sembra sovrintendere alle operazioni di gestione, alle esercitazioni di equitazione oppure alle prove dei musicisti nella loro sala musica.

Un reparto dalle origini antichissime quello della Fanfara a cavallo. Discendono dagli antichi “trombetti”, i trombettieri che affiancavano ciascun ufficiale durante qualsiasi operazione sia addestrativa che di combattimento. Erano gli unici a montare cavalli grigi per essere meglio riconosciuti dagli ufficiali che li impiegavano per divulgare a suon di tromba, gli ordini alla truppa. Furono loro che suonarono la carica di Pastrengo nel 1848 quando tre squadroni di carabinieri, per salvare il Re accerchiato dal nemico, si lanciarono all’attacco finendo per travolgere e superare le line nemiche.  

Oggi la fanfara conta 32 musicanti, appuntati o brigadieri, più il Capofanfara: il Maresciallo Maggiore Fabio Tassinari. Tra gli strumenti suonati, oltre alla tromba ad un solo pistone, quella storica usata per le cariche, sono stati affiancati tutti gli altri strumenti alcuni dei quali molto pesanti e che richiedono l’utilizzo di cavalli più robusti e resistenti. Per questo l’esclusiva presenza del cavallo grigio è stata superata con l’entrata “in servizio” anche dei morelli di razza murgese forniti dall’allevamento di Martina Franca dei carabinieri Forestali.

Anche sotto quei mastodontici animali Briciola non si scompone, anzi sembra apprezzare quando un cavaliere le concede un giro poggiandola sulla criniera del cavallo.

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