Guidonia, il Comune chiede aiuto ai cittadini sui botti illegali: «Fotografate chi li usa»

I botti illegali sequestrati negli utlimi giorni
di di Elena Ceravolo
2 Minuti di Lettura
Martedì 10 Dicembre 2019, 12:02
Ordinanza anti-botti, con “licenza” per i cittadini di scattare foto e fare video a chi trasgredisce. È il deterrente introdotto quest’anno dal Comune di Guidonia dopo gli scarsi effetti registrati negli anni passati da provvedimenti analoghi per limitare l’uso di petardi e spari illegali durante le feste di fine anno. «L’obiettivo è prevenire rischi per l’incolumità pubblica – sottolinea il dispositivo firmato dal sindaco Barbet - L’accensione e il lancio di fuochi d’artificio, l’esplosione di bombette e mortaretti o l’uso di razzi è oggetto di lamentele per l’uso incontrollato da parte di persone che spesso non seguono le prescrizioni».
Il divieto di utilizzare “artifizi pirotecnici di qualsiasi tipo, benché in vendita” sarà attivo fino alle ore 7 del 7 gennaio 2020 in tutto il comune. Ammessi solo quelli acquistati nelle rivendite autorizzate con marcatura “CE” che presentano «un rischio potenziale estremamente basso ed un livello di rumorosità basso e comunque non nocivo per la salute degli uomini e degli animali». La proibizione riguarda i luoghi pubblici ma anche quelli privati, compresi finestre e balconi. Le sanzioni per chi non rispetta l’ordinanza vanno da 25 ai 500 euro.
E quest’anno per essere multati potrà anche bastare una foto o un video fatto con uno smartphone, non solo ad opera delle forze dell’ordine ma pure dei cittadini. Vigili, carabinieri e poliziotti «potranno, per assicurare la possibilità di assoggettare alle sanzioni il maggior numero di trasgressori, effettuare riprese fotografiche, filmate, anche mediante apparecchiature a raggi infrarossi o comunque atte all’utilizzo notturno», ma anche «utilizzare eventuali riprese da chiunque effettuate che consentano l’accertamento della trasgressione». Analoga facoltà «viene concessa, nei luoghi pubblici, ad ogni cittadino che intendesse documentare nell’interesse proprio o della collettività la violazione dell’ordinanza».
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA