Grottaferrata “intravede” l'identikit del nuovo sindaco: esce una “rosa” di nomi dal Centrosinistra

La sede del Comune di Grottaferrata, la località con il reddito pro-capite più alto dei Castelli Romani
di Tiziano Pompili
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Martedì 22 Febbraio 2022, 11:05 - Ultimo aggiornamento: 11:06

Entra nel vivo la “volata” verso le elezioni comunali di Grottaferrata, la cittadina con il reddito pro-capite più alto dei Castelli. La località della millenaria e simbolica Abbazia di San Nilo inizia a intravedere, senza clamori, a passi felpati, i protagonisti della corsa a sindaco. In “principio” circolava solo soletto il nome di Giampiero Fontana, sindaco anni fa (area centrodestra) che ha sentito il bisogno di annunciare una ricandidatura al più presto, ormai mesi fa. Assodato era anche un nuovo tentativo da parte di Luciano Andreotti, il sindaco “caduto” fragorosamente a fine novembre per le dimissioni multiple della maggioranza dei consiglieri comunali (anche della sua maggioranza), che si ripresenterà giocoforza, dopo aver parlato di «un complotto politico» ai suoi danni, con una coalizione civica diversa e presumibilmente ridotta rispetto a quella con cui vinse nel 2017.

Ma adesso sulla scena cresce l’attenzione su ciò che sta accadendo nel Centrosinistra e nel Centrodestra, dove la discussione è in corso ma cominciano a delinearsi i profili dei “papapibili”. È di tre giorni fa una comunicazione dal segretario del Pd locale, Silvana Pappaianni, che ha fatto il punto della situazione al tavolo di confronto programmatico delle forze del Centrosinistra (Pd stesso, Italia Viva, Articolo 1 ed M5S, affiancati da una nutrita compagine civica). «Prosegue il lavoro per costruire con serietà una coalizione solida e vincente – dice la Pappaianni, conscia che il Centrosinistra, dopo diverso tempo, ha una carta vera per riprendere Grottaferrata – Le anime della coalizione hanno presentato cinque candidati: Rita Consoli (consigliere comunale ormai da diverso tempo) per “La città al governo”, Fabrizio Mari (noto e brillante ristoratore cittadino oltre che consigliere comunale) in lizza con la formazione “Ritroviamoci per Grottaferrata”, Mirko Di Bernardo (insegnante di Filosofia) per “Fare Rete”, Piergiorgio Cherubini (un diplomatico in pensione) per Italia Viva e Silvia Bompiani (di una associazione culturale) di “Per cambiare Grottaferrata”. Il Pd, che non ha presentato un candidato di parte, valuterà i loro profili per contribuire alla scelta del candidato più unificante. Se la mediazione dovesse fallire, rimane naturalmente l’opzione di fare le primarie, che sono uno strumento di scelta previsto dallo statuto nazionale del partito».
Venerdì si terrà un altro incontro e probabilmente sarà decisivo, con due possibili esiti: o si troverà un accordo politico su un nome «capace di allargare il consenso» oppure si opterà per affidare la scelta alla base. «Abbiamo preferito non indicare un nostro candidato di bandiera - dice la Papaianni - per favorire un clima di massima collaborazione nell’interesse generale». Situazione molto “in divenire” nel Centrodestra che non sembra ancora aver trovato l’unità auspicata per iscrittto un mese fa. A settimane di distanza si respira ancora aria di impasse tra Fratelli d’Italia e Lega (assieme a Forza Italia che si sta riorganizzando nella cittadina criptense) che dovrebbero tornare a incontrarsi a stretto giro di posta per tirar fuori un candidato “comune”.

Ma sembrano esserci nomi capaci capaci di mettere tutti d’accordo.

 

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