Fiumicino, spiagge coperte di detriti dopo le mareggiate e la piena del Tevere

I rifiuti che si sono accumulati sulla battigia
di Umberto Serenelli
3 Minuti di Lettura
Giovedì 7 Novembre 2019, 11:37
Spiagge e scogliere di Fiumicino e Focene sotto una coltre di detriti da cui spuntano grossi tronchi di alberi trasportati dalle piene del Tevere. A Fiumicino nord e a Focene è inoltre scattato l’allarme erosione che sta avanzando a grandi passi ingoiando decine di metri di arenile, spianando le dune e sradicando la pregiata macchia mediterranea.

Sulle dighe gettate a protezione della via che conduce al vecchio faro di Fiumicino, la violenza delle onde ha spalmato i rifiuti ovunque e in parte sono stati spinti anche sulla strada davanti al porticciolo “Il faro”. «Aspettiamo qualche giorno poi procederemo alla rimozione dei detriti a nostre spese – commenta Armando Stampella, titolare dell’approdo all’ombra del faro – per scongiurare problemi alla viabilità. A questo punto riteniamo di vitale importanza opere di rifioritura delle barriere le cui quote sono profondare a causa dell’erosione».

Tra la fine di viale della Pesca e la spiaggia dei naturisti, il mare è arrivato a erodere oltre 50 metri in due stagioni invernali. «Urgono interventi a protezione della costa con la realizzazione di dighe a mare – precisa Fabio Leggeri, del ricostruito chiosco “Abbronzatissima” – altrimenti Fiumicino nord presto si ritroverà senza spiaggia». Nei circa due chilometri di litorale, davanti a viale Coccia di Morto, i marosi hanno creato una profonda insenatura. Nel tratto di spiaggia frequentato dai nudisti le cose non vanno meglio perché i flutti ora lambiscono la macchia mediterranea davanti alla pineta. Prima del chiosco “Cabiria” di Focene l’avanzata è preoccupante. Fuori controllo è la presenza di molti giganteschi tronchi e di immondizia trasferita sull’arenile.

Nonostante la scogliera soffolta, all’altezza di via delle Came, le onde allagano la strada. In difficoltà anche il chiosco “Baraonda” dove il proprietario ha disposto una palizzata prima della struttura per frenare l’erosione e impedire danni al casotto in legno. «In prossimità del Baraonda – sottolinea Manlio Introno, presidente del Nuovo comitato cittadino di Focene – le onde non solo circondano la struttura ma arrivano a invadere viale di Focene, provocando disagi ai residenti nelle case limitrofe e pericolo alla viabilità. I danni alla duna e alla macchia sono notevoli per tale motivo abbiamo più volte chiesto al Comune di farsi carico del problema e rappresentarlo alla Regione, nella speranza che prenda i necessari provvedimenti».

A Mare Nostrum le mareggiate hanno assottigliato la striscia di arenile davanti al Lido del Carabiniere e aggredito le zone d’ombra del ricostruito chiosco “40° all’ombra”. Il mare infatti ha aggirato un “pennello” e creato uno scalino di sabbia alto un metro. «Sono molto preoccupato – dice il titolare Antonio Quaranta – perché siamo solo all’inizio delle mareggiate. Ora temo che sia a rischio anche il piazzale dietro al chiosco dove ci sono diverse abitazioni private». In ginocchio il tratto sino alla foce del canale delle Acque alte dove i responsabili dell’Oasi Wwf hanno creato un percorso protetto per la macchia, con tanto di pedana in legno sull’arenile, circondato da paletti uniti tra loro con corde che ha le ore contate.
© RIPRODUZIONE RISERVATA