Chi era Diabolik, ucciso il 7 agosto 2019 nel parco degli Acquedotti. Il presunto killer e quel legame con il delitto di Torvaianica

Chi era Diabolik, ucciso il 7 agosto 2019 nel parco degli Acquedotti. Il presunto killer e quel legame con il delitto di Torvaianica
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Venerdì 17 Dicembre 2021, 18:16

Raul Esteban Calderon. È questo il nome dell'uomo accusato di essere l'esecutore materiale dell'omicidio di Fabrizio Piscitelli, alias Diabolik, ucciso il 7 agosto 2019 nel parco degli Acquedotti a Roma con un colpo di pistola. L'uomo, il cui decreto di fermo eseguito dalla Squadra Mobile di Roma lo scorso 13 maggio è stato convalidato oggi dal gip con l'emissione della misura della custodia cautelare in carcere, sarebbe stato coinvolto anche con il delitto di Torvaianica, avvenuto circa un anno dopo (il 20 settembre del 2020), che vide Shehaj Selavdi ucciso sulla spiaggia. Calderon è stato quindi raggiunto da un'altra misura sempre in carcere insieme a Enrico Bennato (già detenuto per altri reati). 

Omicidio Diabolik, il killer ripreso in un video 

Fabrizio Piscitelli, meglio conosciuto come 'Diabolik', figura di spicco del tifo biancoceleste per il suo ruolo di storico capo degli Irriducibili della Lazio è stato ucciso a Roma da un colpo di pistola il 7 agosto del 2019. Aveva 53 anni e tra gli anni 80 e 90 il suo nome iniziò a farsi conoscere nel mondo ultras.

Oggi la notizia dell'arresto di Raul Esteban Calderon, che sarebbe stato incastrato dalle immagini di una telecamera. «Le fonti di prova su cui si è fondata l'adozione del provvedimento sono costituite dagli elementi raccolti dalla Squadra Mobile e dalla Polizia scientifica nel corso del sopralluogo effettuato sul luogo e nell'immediatezza del fatto e in particolare da un filmato estratto da una telecamera installata in zona con la quale è stata ripresa l'esecuzione del delitto» spiega la Procura in una nota. «Dall'analisi tecnica del filmato dell'omicidio eseguita prima dalla Polizia scientifica e successivamente dal consulente tecnico incaricato dalla Procura è emersa una chiara compatibilità tra il killer visibile nel filmato e il soggetto gravemente indiziato». Alle indagini hanno contribuito anche alcune attività di intercettazione che hanno consentito di acquisire significativi elementi di riscontro in merito all'esecutore materiale dell'omicidio. A rafforzare la gravità del quadro indiziario hanno contribuito anche alcune dichiarazioni. 

 

Il delitto di Torvaianica e la convergenza delle indagini

Per il collegamento con il delitto di Torvaianica a condurre le indagini sono stati i Carabinieri di Frascati, i cui risultati hanno portato a una «convergenza» con le indagini svolte dalla Squadra Mobile di Roma e in particolare dalle intercettazioni sono emersi fondati elementi riguardo agli esecutori materiali di entrambi gli omicidi ed al contesto in cui sono maturati«, cioè dinamiche dei contrasti per il controllo delle piazze di spaccio della Capitale. 

Selavdi Shehaj detto “Simone”, albanese di 38 anni con qualche precedente per droga è morto al San Camillo di Roma dopo l'agguato studiato in ogni dettaglio e che per le modalità da subito ha indirizzato gli inquirenti sulla pista del regolamento di conti maturato in un giro di mala. Shehaj  è stato ucciso con due colpi di pistola domenica 20 settembre 2020 in spiaggia davanti a decine di bagnanti che si godevano l’ultimo week end d’estate sulla riva di Torvaianica

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