E Parnasi disse: «Dopo lo stadio voglio una squadra di calcio»

E Parnasi disse: «Dopo lo stadio voglio una squadra di calcio»
di Michela Allegri
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Lunedì 25 Marzo 2019, 10:59 - Ultimo aggiornamento: 11:27
Due settimane prima di essere arrestato, Luca Parnasi pensava in grande. Grazie all'appoggio del presidente del Consiglio comunale di Roma, Marcello De Vito, e degli altri politici capitolini finiti sotto inchiesta insieme a lui per l'affaire Tor di Valle, l'imprenditore era convinto di avere in tasca il progetto «Nuovo stadio della Roma». Ed era una fucina di idee e ambizioni, tutte da esporre al politico e al suo socio, l'avvocato Camillo Mezzacapo. Non c'era solo l'ipotesi di trasformare Roma in una Capitale dello Sport, con la riqualificazione dell'Ex Fiera, dove realizzare un palazzetto per il basket: l'ex presidente di Eurnova voleva espandersi fuori dal raccordo e comprare una squadra di calcio. A frenare le sue aspirazioni e a consigliargli di tenere un profilo più basso, è l'avvocato Luca Lanzalone, consulente di punta della sindaca Virginia Raggi, già a processo per corruzione.

L'ARRESTO
I nuovi dettagli dell'inchiesta che scuote il Campidoglio a Cinquestelle e che ha portato all'arresto di De Vito e Mezzacapo - le accuse sono corruzione e traffico di influenze per le tangenti incassate da Parnasi e da altri tre imprenditori - emergono dalle informative dei carabinieri del Nucleo investigativo, agli atti del fascicolo. Ma potrebbe essere solo l'inizio. Perché alcuni indagati - compreso Mezzacapo - hanno fatto istanza al tribunale del Riesame per tornare in libertà. L'udienza è prevista nei prossimi giorni e le pm Barbara Zuin e Luigia Spinelli dovrebbero depositare nuovi atti: interrogatori, verbali e, soprattutto, nuove intercettazioni che potrebbero ulteriormente imbarazzare il Campidoglio.

IL BUSINESS
È il 31 maggio del 2018. Parnasi, intercettato, citofona allo studio di Mezzacapo, in via Col di Lana. In ufficio lo aspettano l'avvocato e De Vito. E l'imprenditore espone i suoi progetti futuri. «Ho orchestrato una situazione», dice. Racconta che «molti amici gli stanno dicendo di fare un business comprando una squadra di Eccellenza in Sicilia, per fare un vivaio - annotano gli investigatori - discutono della Correr Sport Management, che acquista giovani calciatori, e Parnasi parla di un calciatore giovane di origine croata, stile Modric». Parnasi accenna anche al progetto «Stadio del Milan» - dopo Tor di Valle pensava di replicare a Milano - e dice di essere in procinto di chiudere l'accordo. Poi, spiega perché è andato a incontrare De Vito e socio: «C'è la possibilità di fare una nuova operazione importante su Roma», vuole costruire il palazzo del basket.
I CONSIGLI DI LANZALONE
Su tutti i progetti in cantiere racconta di essersi «un po' consultato, ho fatto una chiacchierata pure con Lanzalone... dico: Voi come la vedete questa cosa?». E il legale avrebbe risposto: «Meno ti fai vedere in questo momento come uno che sta dappertutto a Roma... che onestamente ci dai un po' di problemi di immagine, no? Primo che stai facendo lo stadio della Roma». Ma Parnasi lo ignora: «Dobbiamo ragionarci bene, strategicamente. Dovete farci una riflessione ampia, politica!». Il costruttore vorrebbe procedere in tempi rapidi: «Ho l'idea di andare molto veloci su un progetto nuovo, che avrà Berdini contro per l'ennesima volta». Parlando dell'ex assessore all'Urbanistica - contrario al progetto Tor di Valle - fa una battuta: «Ma il fatto di avere Berdini contro è un vantaggio». E De Vito: «Pure per noi, politicamente!». Poi l'imprenditore torna serio: «Prendiamoci del tempo per riflettere, su come la si vede all'interno del Comune; tu hai gli umori». E De Vito: «Lo strumento, il vantaggio politico». Parnasi non ha dubbi: «Questa è una cosa grossa».
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