Coronavirus Roma, Il ritorno di Zingaretti: duemila posti in hotel e 500 kit a domicilio
per chi è in isolamento

Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti
di Camilla Mozzetti
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Giovedì 2 Aprile 2020, 11:07

Si lascia alle spalle una «fase un po’ complessa» ma ora sta bene: è guarito dal Covid-19. Torna a parlare il Governatore del Lazio Nicola Zingaretti in una videoconferenza sull’emergenza da coronavirus nella quale cristallizza la situazione attuale, le azioni intraprese e quelle che verranno.

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A partire dalla distribuzione dei primi «500 kit di assistenza domiciliare per misurare la temperatura e l’ossigeno nel sangue - ha spiegato - per essere vicini ai cittadini» fino ai «Duemila posti letto negli alberghi per collocare coloro che dovranno fare la quarantena» e non hanno altre possibilità. Il Lazio sta tenendo testa caparbiamente alla minaccia del virus non solo dal punto di vista interventistico con la presa in carico dei malati e i numeri sui posti letto Covid che, con le ultime attivazioni, arriveranno a 2 mila più 450 di Terapia intensiva.

Zingaretti ha ricordato anche che «il Lazio è stata la prima regione italiana in termini di volontari, molti pensionati, che si sono offerti di andare in trincea» al Nord e che «a supporto di questo sforzo - la lotta al Covid-19 - , sono state assunte 1.104 persone: 403 medici, 397 infermieri e 304 altri professionisti». Ora, dall’attivazione della “task-force” lo scorso 29 gennaio, si entra nella “Fase 3” dell’emergenza con la consapevolezza che l’Italia intera è stata «La prima democrazia occidentale a camminare in una strada buia». Numeri alla mano, il Lazio può continuare a farcela sia sul fronte della diagnosi (eseguiti ad oggi 35 mila tamponi) che su quello del trattamento dei pazienti sintomatici. E pur nelle difficoltà, come quelle sull’approvvigionamento alla fonte dei dispositivi di protezione, sono «state distribuite circa 160 mila mascherine».

Da una parte gli interventi dunque dall’altra però anche la ricerca con l’attivazione dei primi “laboratori epidemiologici” a Nerola (in Sabina) e Contigliano (in provincia di Rieti) a fronte dell’escalation di casi positivi che hanno indotto Regione e Spallanzani ad avviare studi mirati per spiegare la diffusione del contagio e a provare i primi “test rapidi”. «Stiamo sperimentando possibili estensioni per avere dei tamponi veloci che permettano una pianificazione vera», ha aggiunto il Governatore che non ha tralasciato l’incidenza «drammatica» dei casi nelle Residenze sanitarie assistenziali (Rsa). Alla Pisana sono certi che passata l’emergenza il sistema delle strutture accreditate «dovrà essere rivisto completamente».

Nel corso della videoconferenza Zingaretti ha poi analiticamente ricordato l’incidenza del virus sulla popolazione e l’importanza di seguire le disposizioni varate dal governo, criticando i dati sugli spostamenti registrati nella Capitale. «Ieri (martedì ndr) a Roma c’è stato un record di fermati, sono una minoranza molto pericolosa. Nelle prossime ore con il vicepresidente Daniele Leodori presenteremo il nostro contribuito alla ripresa economica, ma questa non ci sarà se prima non si sconfigge il virus». Non è una battaglia semplice anche perché «L’isolamento è una grande fatica per tutti ma non abbiamo alternative - ha aggiunto il Governatore - dobbiamo continuare così perché è il modo di accompagnare lo sforzo con la certezza che ce la faremo. Nessuno sarà lasciato solo nelle proprie condizioni di vita precaria o con la propria impresa o negozio».

Da qui anche l’appello al governo per scongiurare la cassa integrazione nel comparto della sanità privata: «Sarebbe un paradosso in un momento in cui servono operatori sanitari privarsi di queste professionalità per contrastare l’epidemia». Guardando al futuro l’App usata oggi per il monitoraggio dei pazienti in sorveglianza domiciliare, scaricata da 76 mila utenti e 2 mila medici, traccia la strada per una “rivoluzione” del Sistema sanitario regionale che un domani «sarà molto più basato sull’assistenza domiciliare», ha concluso il Governatore.

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