Coronavirus Roma, negozi e uffici: aperture a orari scaglionati. Ecco le regole per la fase 2

Coronavirus Roma, negozi e uffici: aperture a orari scaglionati. Ecco le regole per la fase 2
di Lorenzo De Cicco
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Martedì 21 Aprile 2020, 08:17 - Ultimo aggiornamento: 22 Aprile, 08:26

Sanificazioni, obbligo di mascherina nei negozi, distanziamento di 1,5 metri all'aperto, rapporto inderogabile tra spazi commerciali e persone all'interno dei locali (10 metri quadri a testa per i negozi, 4 metri quadri per i bar), orari scaglionati per le attività commerciali e per gli uffici pubblici: le librerie per esempio potrebbero aprire alle 11, tabaccai e abbigliamento potrebbero alzare la serranda prima. Ecco i cinque punti per la ripartenza di Roma e del Lazio discussi ieri sera in un vertice tra la Regione, la Prefettura, il mondo delle imprese e i sindacati. Due ore di riunione, rigorosamente in videocall, per iniziare a fissare le regole della fase 2. I tempi li detterà il governo nazionale, ha detto chiaramente il governatore Nicola Zingaretti. Insomma, nel Lazio niente fughe in avanti. Ma sul come riaprire, la Pisana dirà la sua, ascoltando le categorie. Non si arriverà a una nuova ordinanza, ma entro giovedì sarà stilato un decalogo con regole valide per tutti e una serie di indicazioni per ciascun comparto produttivo.

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I commercianti hanno chiesto l'obbligo di mascherina per entrare nei negozi. È un punto che dovrebbe essere accolto (in molti supermercati del resto è già così). Non sarà indicata una categoria di mascherine in particolare, andranno bene anche quelle di stoffa riutilizzabili 50 e più volte.
 

 

STUDI E SERVIZI
Il 4 riapriranno fabbriche e cantieri, ma si sta discutendo anche la possibilità di allargare il perimetro agli studi professionali e ai servizi. Poi dovrebbe toccare al commercio non-food. Per le regole di ristoranti e bar invece è tutto rimandato a una fase successiva, spiega Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di Commercio di Roma. «Lo stesso discorso - aggiunge - vale per palestre, centri benessere ed eventi culturali: ne parleremo in un secondo momento con equilibrio, ora stiamo cercando di capire cosa si può riaprire subito».

BOOM DI SMART WORKING
Per alcune categorie di negozi si parla anche di barriere alle casse e gel disinfettante. All'aperto il distanziamento minimo sarà di 1,5 metri-2 metri. Per le aziende c'è l'ipotesi di istituire, sul modello del medico competente, un referente per il Covid-19, il quale dovrà elaborare un piano per gestire eventuali isolamenti nel caso di un contagio, in raccordo con la Asl, e sanificazioni. Per gli uffici e le attività non a contatto con il pubblico, la Regione chiederà di rimanere ancora in smart working, modalità che nel Lazio è stata utilizzata dal 45% della forza lavoro, contro la media nazionale del 26%.

«PIÙ CORSE SUI BUS»
Il vice-governatore Daniele Leodori ha spiegato che le linee guida si baseranno su 5 P: «Prudenza, prevenzione. protezione con gli strumenti necessari, progettualità e piccoli passi, perché la riapertura sarà progressiva».
Il presidente di Unindustria, Filippo Tortoriello, ha ricordato che nel Lazio «il 37,3% delle aziende sono sempre state aperte e il 36,1% ha avuto una chiusura parziale, mentre a livello nazionale è rimasto sempre aperto il 29.7% delle aziende». Significa, per il leader di Unindustria, che «le aziende possono garantire la sicurezza dei lavoratori, si riparta quanto prima». Oggi nuovo vertice tra Regione e Prefettura, stavolta con il Campidoglio. Obiettivo: riorganizzare i trasporti. Con i bus contingentati, dice la Pisana, servono più corse.

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