Coronavirus, picco di contagi. Ipotesi ricovero al Celio per 28 immigrati infetti

Coronavirus, picco di contagi Ipotesi ricovero al Celio per 28 immigrati infetti
di Barbara Jerkov
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Lunedì 13 Luglio 2020, 00:38 - Ultimo aggiornamento: 13:31

Risalgono i casi di contagio da Coronavirus, nonostante il numero più basso di tamponi effettuati (38.259) 234 sono le persone che ieri sono risultate positive. In questo contesto, che inizia a diventare nuovamente critico per il Paese, venerdì sono sbarcati a Roccella Jonica 70 pakistani, di cui 28 positivi al Covid-19. L’attracco ha suscitato le ire della governatrice della Regione Calabria Jole Santelli. L’esecutivo, perciò, sta valutando l’ipotesi di trasferire i migranti ammalati di Covid-19 a Roma in due strutture militari, il Celio o la Cecchignola.

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Un piano ancora al vaglio, un’opzione su cui si discute e che ancora ieri notte non ha portato ad una definitiva decisione da parte delle forze di governo, resta in piedi infatti anche la possibilità di impiegare le navi quarantena. Per questo motivo il ministero dell’Interno e quello delle Infrastrutture stanno valutando una procedura d’urgenza per individuare in tempi rapidi una seconda nave in cui alloggiare i migranti sbarcati in Italia. Il progetto “romano”, invece, prevede di ricoverare gli extracomunitari nelle strutture dell’esercito presenti nella Capitale. Al policlinico militare del Celio o al centro olimpico della Cecchignola. 

Due strutture già rodate, che nei mesi scorsi hanno dimostrato di gestire l’emergenza Covid-19. I pazienti ricoverati sono sempre tutti guariti, senza che si registrasse nessun caso di contagio tra il personale sanitario.

In questo modo il governo giocherebbe una carta sicura, una sorta di jolly, proprio perché le forze armate si sono distinte durante il periodo più critico della pandemia. Inoltre si andrebbe a disinnescare una pericolosa polemica politica con i governatori di centrodestra. Anche in Sicilia, infatti, si contano 17 migranti positivi al Coronavirus, isolati dentro la nave quarantena ormeggiata a Porto Empedocle, in Sicilia, la Moby Zazà. 

Sul piede di guerra c’è proprio la governatrice Santelli che parla di «situazione esplosiva» per l’arrrivo di migranti positivi in Calabria. Santelli ha scritto al premier Giuseppe Conte chiedendogli di intervenire, minacciando di vietare gli approdi con un’ordinanza per emergenza sanitaria. La governatrice ha chiesto navi quarantena sul modello della Moby Zazà. 

Intanto, contro l’arrivo di 13 pakistani affetti da Covid-19 ad Amantea (Cosenza) una strada statale è stata bloccata da un gruppo di cittadini. Si tratta di parte dei «28 migranti positivi» sottolinea Santelli, secondo la quale «si confermano gli enormi rischi connessi agli sbarchi di persone che arrivano da Paesi in cui l’epidemia è ancora fuori controllo. Siamo stati facili profeti quando abbiamo avvertito il governo circa i pericoli relativi a un’immigrazione» senza regole. Santelli invoca quindi «misure volte ad evitare che gli immigrati vengano gestiti, da un punto di vista sanitario, solo dopo il loro sbarco a terra».

Nella lettera chiede quindi «la requisizione di unità navali, da dislocare davanti alle coste delle regioni italiane maggiormente interessate, a bordo delle quali potranno essere svolti i controlli sanitari e in caso di positività la quarantena obbligatoria». In mancanza di una risposta rapida del governo, «non esiterò ad agire, vietando gli sbarchi in Calabria», minaccia Santelli, usando i poteri in campo sanitario. «Voglio evitare un braccio di ferro con l’esecutivo - dice la presidente -, ma ho l’obbligo di difendere i calabresi e chi ha scelto di passare in Calabria le vacanze». Il sindaco di Roccella Jonica, Vittorio Zito, è tuttavia più conciliante: «abbiamo il dovere di accoglierli», dice. 

Sull’argomento è intervenuto ieri anche Antonio Tajani. Il vicepresidente di Forza Italia ha scritto su Twitter che «l’Ue esamini la situazione della pandemia in Africa ed i flussi migratori dall’Asia (in particolare da Pakistan e Bangladesh). Per evitare una nuova ondata di Covid-19 ci si prepari ad una nuova chiusura delle frontiere esterne dell’Europa». «Ci sono decine di nuovi casi di immigrati positivi al virus», scrive invece il leader della Lega Matteo Salvini, «questo governo mette in pericolo l’Italia». Mentre per Mariastella Gelmini, capogruppo di FI alla Camera «con la politica dei porti aperti, si aprono anche le porte al Covid».
Oggi, intanto, il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ospiterà in videoconferenza un vertice con gli omologhi di Germania, Francia, Spagna, Malta, Libia, Tunisia, Algeria, Marocco e Mauritania. L’obiettivo è rafforzare la collaborazione con i Paesi di partenza dei flussi migratori più consistenti verso l’Italia.
 

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