Carta del docente: comprati telefonini e televisori con il bonus istruzione, denunciati 20 professori

Le indagini della guardia di finanza ad Artena, Segni, Lariano, Gorga e Colleferro

Carta del docente: telefonino e tv nuovi con il bonus istruzione, denunciati 20 professori
di Camilla Mozzetti
3 Minuti di Lettura
Giovedì 18 Novembre 2021, 22:36

Con quel “tesoretto” di 500 euro l’anno avrebbero dovuto acquistare libri, biglietti per cinema e teatri o anche per mostre e musei, nonché hardware e software. Insomma, tutto quel materiale funzionale alla loro professione. E invece con la “carta del docente”, istituita dal ministero dell’Istruzione nel 2016, hanno acquistato cellulari di ultima generazione ma anche vari elettrodomestici: dal frullatore alla lavatrice. Beni certamente utili, ma che nulla avevano a che vedere con quelli acquistabili tramite il bonus ministeriale. 

Carta del docente, le indagini della Finanza


A scoprirlo sono stati i finanzieri del comando provinciale di Roma che hanno stanato 20 professori tra Artena, Segni, Lariano, Gorga e Colleferro avvezzi a utilizzare in maniera inappropriata l’agevolazione loro concessa.

Il gruppo dei “furbetti”, interamente di ruolo perché a questo è destinata la “carta del docente” è composto per l’80% da insegnanti donna e per diverso tempo, a seconda dei singoli casi, ha sfruttato il beneficio economico oltre i limiti consentiti. Per alcune posizioni la Guardia di finanza ha potuto accertare, infatti, come ci fosse una “reiterazione” dell’abuso: docenti che ogni anno intascavano il buono ma lo spendevano interamente o in parte per acquistare dell’altro. 


Tutto avveniva in un negozio di elettrodomestici di Artena, slegato dalle grandi catene. A seguito di una segnalazione, i finanziari hanno passato al setaccio la documentazione fiscale dell’attività notando dunque come molti elettrodomestici o telefonini ma anche macchine fotografiche fossero stati acquistati con la “carta del docente”. In tutto la somma indebitamente spesa ammonta a circa 45 mila euro e bisogna andare a ritroso nel tempo per individuare l’inizio giacché il buono è in vigore dal 2016 e molti ne hanno male approfittato almeno dal 2018. 
I docenti sono stati tutti rintracciati e di fronte alla contestazione hanno provato a giustificarsi dicendo ai finanziari: «Non sapevo che non potevo acquistare quelle cose». In realtà basta andare sul sito del ministero dell’Istruzione - da dove poi, attraverso l’identità digitale, si fa richiesta per la “carta del docente”- per vedere cosa si può acquistare con il bonus. E nell’elenco, naturalmente, non ci sono riferimenti ad elettrodomestici o altri beni che non siano appunto propedeutici alla professione di insegnante. Il personale è stato sanzionato amministrativamente in base anche alla quantità di violazioni perpetrate negli anni. 


LE SANZIONI
Le multe dunque vanno da 500 a 1.500 euro e ad essere sanzionato è stato anche il titolare del negozio. 
Ora invece spetterà al ministero dell’Istruzione decidere come comportarsi con i docenti. Quasi certamente il beneficio sarà loro revocato mentre saranno avviate le pratiche per l’avvio della procedura di recupero. L’operazione dei finanzieri rientra nel più ampio dispositivo messo in campo dalla Guardia di finanza del comando provinciale di Roma per contrastare gli illeciti compiuti destinando risorse pubbliche a spese diverse da quelle previste. Non è dunque escluso che possano arrivare altre “sorprese” giacché i controlli, è verosimile credere, continueranno e saranno estesi ad altre realtà per accertare o escludere che ci siano altri prof “furbetti”. 
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA