La pioggia e il vento delle ultime ore hanno rallentato i lavori in programma per montare le giostre. Ma Francesco Compagnucci ieri mattina era comunque nella piazzetta di largo Alfredo Oriani, a Monteverde. Ha pensato a tutto lui per il parco giochi in memoria di sua figlia Camilla, morta a soli 9 anni, il 2 gennaio del 2019. Erano insieme quella mattina sulla pista da sci a Sauze d’Oulx, in Val di Susa, quando la piccola ha perso il controllo degli sci e si è schiantata contro una barriera frangivento. «Doveva essere tutto pronto per oggi e invece a causa del cattivo tempo i lavori sono andati a rilento» dice Francesco che da quel terribile giorno ha stravolto la sua vita. Ha lasciato il suo vecchio lavoro come titolare di alcuni market della zona e ora allestisce aree gioco per i bambini. Una, sempre in zona, doveva essere inaugurata lo scorso ottobre ma è stata rinviata a causa del lockdown: «Si chiama “il sogno di Cami”- spiega- perché tutto quello che faccio, lo faccio ancora per lei, per Camilla. La mia bambina che non c’è più».
Ascoltandolo, mentre racconta gli ultimi istanti di una vita felice, si ha l’impressione di aggirarsi tra cumuli di macerie di chi ha perso tutto.
Intanto l’inchiesta sull’incidente è ancora aperta: la procura di Torino due anni fa, ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e ha iscritto nel registro degli indagati quattro dirigenti e tecnici della Sestrieres Spa, la società che gestisce gli impianti della Via Lattea. I giudici dovranno stabilire se la barriera frangivento dove la piccola si è schiantata era regolare. «A febbraio ci sarà l’udienza ma anche in caso di condanna, Camilla non tornerà. Adesso per vederla devo andare al cimitero».
È stata seppellita al cimitero Laurentino dove Francesco passa tutte le mattine le lascia una rosa. Per questo Natale, ha montato le luci anche sugli alberi intorno alla tomba della bambina: «Questo periodo per me è durissimo- ammette- le luci e gli addobbi sono per lei. Ovunque si trovi ora, spero che riesca a sentire che sono ancora il suo papà. Ecco perché ho deciso di cambiare lavoro e dedicarmi ai bambini regalando loro dei luoghi dove possono divertirsi e sentirsi al sicuro».
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout