Roma, telecamere anti-occupazioni nelle case popolari

Un edificio Ater
di Pier Paolo Filippi
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Domenica 13 Ottobre 2019, 11:01 - Ultimo aggiornamento: 22 Ottobre, 10:35

Proteggere gli immobili pubblici dagli occupanti illegali. Ater di Roma, l’azienda pubblica che gestisce gran parte degli alloggi di edilizia popolare nella Capitale, prova a difendersi dagli abusivi blindando i propri locali con sistemi anti-intrusione e impianti di videosorveglianza. Un fenomeno, quello delle occupazioni, che interessa in modo particolare le aree più periferiche, come ad esempio i quartieri di San Basilio, Tor Bella Monaca, Tiburtino III, Trullo, Torrevecchia, dove spesso gli alloggi riacquisiti dagli inquilini che non ne hanno più diritto vengono immediatamente rioccupati. 

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Questo, spiegano dall’Ater, accade perché non sempre è possibile procedere immediatamente a una nuova assegnazione. Sia perché spesso gli immobili liberati hanno bisogno di profondi interventi di ristrutturazione, sia perché a volte occorre aspettare i tempi tecnici per le pratiche amministrative. Così, nelle more dell’arrivo dei nuovi inquilini, gli alloggi restano sguarniti e preda delle occupazioni. A volte anche con l’aiuto di qualche “talpa” pronta a segnalare i locali “disponibili”, come stanno cercano di appurare alcune indagini. Secondo i dati dell’Ater, nella Capitale il 15 per cento degli immobili riacquisiti da chi non ne ha più diritto viene immediatamente occupato, danneggiando così le persone da anni in lista d’attesa per un alloggio popolare. 
 
L’appalto, che ha una durata di tre anni e un valore di oltre un milione e mezzo di euro, è stato assegnato a un raggruppamento temporaneo di imprese, costituito dalle aziende Vt Sitex Italia e Roma Appalti. Gli interventi per installare i sistemi anti intrusione cominceranno nelle prossime settimane. Gli allarmi saranno collegati attraverso telesorveglianza a una centrale operativa che monitora h24 il funzionamento dei sistemi e che in caso di anomalia invia immediatamente sul posto una pattuglia. Ater Roma conta un patrimonio di circa 48mila alloggi di edilizia residenziale pubblica e circa 3.500 locali a uso commerciale, anch’essi soggetti a occupazioni. In base alle stime dell’azienda di edilizia residenziale pubblica sulle riacquisizioni, sono 600 gli alloggi da proteggere ogni anno fino al 2021, ai quali vanno aggiunti i locali commerciali nei quartieri più “a rischio”. 
«Quando un immobile torna nel nostro patrimonio disponibile – spiega il direttore generale di Ater Roma, Andrea Napoletano – spesso è oggetto di occupazione abusiva prima che possa essere riassegnato a chi ne ha diritto. Per salvaguardare i locali è quindi necessario proteggerli con sistemi di prevenzione dalle intrusioni. Non è la prima volta che l’Ater ricorre a sistemi di allarme, ma tutti gli appalti finora si sono dimostrati insufficienti, anche perché le operazioni di riacquisizione degli alloggi hanno avuto una forte accelerazione e sono destinate a raggiungere, appunto, i 600 locali recuperati in questo 2019». 
 
Lo scorso anno, Ater è riuscita a tornare in possesso di 454 alloggi, un numero che supera il triplo dei recuperi effettuati nel 2013 e il 60 per cento in più rispetto al 2017. Di questi 454 interventi, solo in 19 casi si è trattato di sgomberi forzosi eseguiti dalle forze dell’ordine su provvedimenti di sequestro della Procura della Repubblica, un dato che sarebbe in diminuzione. Questo, secondo l’Azienda, perché sarebbero aumentate, di contro, le restituzioni spontanee, incentivate dalla stretta in corso sulle morosità, dai controlli avviati sui decessi degli inquilini e dagli interventi immediati sugli abbandoni degli alloggi, subito ripresi e sigillati prima della riassegnazione. 

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