Roma, il crollo della ricchezza e dei consumi: dal 1990 mai così in basso

L'indagine sulla qualità della vita condotta dal Sole24ore. Preoccupano giustizia e sicurezza. Bene cultura e tempo libero

Qualità della vita, Roma segna il passo
di Romolo Buffoni
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Lunedì 4 Dicembre 2023, 14:15

Roma mai così in basso dal 1990, anno in cui il Sole24Ore condusse la prima ricerca sulla qualità della vita nelle città italiane. Non nella classifica generale, che vede la Capitale piazzarsi al 35° posto in flessione di 14 posizioni rispetto all'anno scorso ma ben lontana dal 65° posto con il quale esordì 33 anni or sono e che rappresenta il record negativo. Il crollo Roma lo accusa nella graduatoria relativa a Ricchezza e Consumi: 57° posto su 107, sedici posizioni in meno rispetto all'anno precedente e record negativo stabilito frantumando il 53° posto fatto registrare nel 2017.

I 4.216.553 abitanti della Capitale nel 2023 (dato Istat) risultano molto indebitati (93° posto per incidenza sul reddito dichiarato del 191,97%), poveri (86^ per indice Isee basso, ovvero il 39,96% delle famiglie con indice minore di 7mila euro), percettori di Reddito di cittadinanza (62,98 ogni mille abitanti e 76° posto) e insolventi (106° e penultimo posto per Protesti che nella Capitale pesano per 12 euro pro capite, solo Milano fa peggio con 16,30 euro di protesti per abitante). Ne risente il costo della vita, con l'inflazione su beni alimentari e bevande non alcoliche che si attesta all'8,9% facendo di Roma la 59^ città italiana sulle 107 prese in considerazione.

All'ombra del Colosseo flette anche l'indice degli Affare e lavoro, che cede tre posizioni e si piazza sesta scavalcata da Cagliari nella fila guidata, nemmeno a dirlo, da Milano. Mediocre, in questo settore, l'apporto delle Startup innovative che se per la capolista Milano sono 13,70 ogni mille società di capitali, a Roma sono solo 6,66 per un desolante 43° posto. Non aiuta a staccarsi da terra nemmeno l'e-commerce: a Milano lo fanno 10,72 imprese registrate, mentre a Roma sono solo 6,17. Media che vale la 28^ posizione dietro anche a Cremona che ne vanta 6,32. Non esalta ma tiene botta il "saldo demografico" delle imprese: ogni 100 imprese, infatti, a fronte di 4,16 cessazioni si sono registrate 6,01 nuove iscrizioni, ma a restituire un quadro buio al settore ci pensa la classifica dei Fallimenti al 2,83% che vale un tetro 103° posto.

Bassa classifica anche per il Tasso di occupazione degli abitanti dai 20 ai 64 anni di età: 68,60% e 61° posto.

Carenza che contribuisce a ingrossare le fila della Neet generation ovvero dei giovani che non lavorano e non studiano e che sono il 16,30% (58° posto in graduatoria). Un sorriso, si fa per dire, appare sul viso delle romane nella classifica del Gender Pay-gap ovvero della differenza percentuale di retribuzione media annua delle donne nei confronti degli uomini nel settore privato: la forbice comunque considerevole del 24,18% vale il 6° posto nazionale. Va peggio alle milanesi che guadagnano il 27,94% in meno rispetto ai loro colleghi uomini. Il fondo, in questa speciale classifica, lo tocca Siracusa dove le donne vengono pagate quasi la metà degli uomini: il 42,26%.

Un sospiro di sollievo si potrebbe tirare leggendo il saldo positivo della classifica relativa a Giustizia e Sicurezza: +2 posti rispetto all'anno scorso. Ma guardando bene la graduatoria c'è ben poco da stare allegri perché Roma è al 104° posto e poco importa che alle spalle ci siano Napoli e Milano a occupare le ultime due posizioni (in mezzo spunta Rimini). Con 5.485,36 denunce ogni 100mila abitanti, Roma è 105^. Pesano i furti nelle case (275,11 denunce ogni 100mila abitanti, 76° posto); i furti di auto (347,82 denunce ogni 100mila abitanti, 100° posto); gli scippi (32,73 denunce ogni 100mila abitanti, 97° posto); le rapine in pubblica via (31,42 e 98° posto). Incide tantissimo il reato di estorsione con 31,07 denunce ogni 100mila abitanti che fanno la Capitale la terz'ultima d'Italia con le sole Gorizia e Livorno a stare peggio. A dominare sono i reati legati agli stupefacenti (spaccio, produzione eccetera) che valgono 88,39 denunce ogni 100mila abitanti: in Italia solo La Spezia sta peggio con una media di 90,54. Una vita complicata, quella dei romani, che si riflette nell'indice di litigiosità: con 3.760,98 cause civili iscritte a ruolo ogni 100mila abitanti la Capitale è penultima: solo a Catania si litiga di più.

Roma rialza la testa nell'ultima delle classifiche elaborate, quella relativa alla Cultura e al tempo libero dove si piazza al settimo posto salendo di sedici posizioni rispetto all'anno precedente. 

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