Manca ancora chiara la firma, ossia fino a ieri sera la rivendicazione non era ancora arrivata, ma il sospetto degli inquirenti è che a incendiare le 14 auto del car sharing Eni Enjoy parcheggiate nel piazzale del centro commerciale Cinecittà2, siano stati gli anarchici. Forse con addentellati nella galassia ecologista internazionale.
Il raid, fulmineo, è avvenuto intorno alle 2,30 della notte tra giovedì e venerdì. Chi ha agito lo ha fatto sapendo che su quell'angolo del parcheggio di via Lamaro 40, non sono puntati gli occhi elettronici delle telecamere. Quindi aveva fatto dei sopralluoghi. Un punto cieco. Così, dare fuoco alle vetture parcheggiate una accanto all'altra, per il piromane è stato un gioco da ragazzi.
LE INDAGINI
Le Fiat 500 rosse si sono incendiate una dopo l'altra, dieci sono state completamente distrutte e divorate dalle fiamme, altre quattro sono rimaste parzialmente danneggiate. Sull'episodio indagano i carabinieri della Compagnia Casilina. Anche se i vigili del fuoco non hanno rinvenuto diavolina o altri inneschi, la pista seguita è quella dolosa, se non altro per l'effetto domino sprigionato dalla velocità di propagazione.
Un'idea c'è già. É quella che riconduce alla mano di matrice anarchica. Il sospetto è che si possa trattare di frange riconducibili alla Fai, la Federazione anarchica informale, eredità dell'ideologo Alfredo Cospito, che già in passato avevano colpito in modalità analoghe.
EXTINCTION REBELLION
Ma questa volta non è nemmeno escluso che le tracce portino fino alla galassia dei movimenti ecologisti internazionali che sono sbarcati anche nella Capitale e inneggianti alla disobbedienza civile.
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