Ha saccheggiato i profili Facebook di due amiche neopatentate che pubblicavano sui social le foto delle licenze di guida appena conseguite e, usando i loro dati, noleggiava auto Enjoy e poi le rubava. Così, a finire nei guai, erano proprio le due ragazze, accusate di furto al posto dell'amico. Ma è stato scoperto ed è finito a processo, con l'accusa sostituzione di persona e furto aggravato. Si tratta del diciannovenne Bruno D. F., difeso dall'avvocato Federico Sciullo. Parte offesa, costituita nel procedimento penale, anche Eni spa, che gestisce il servizio di car-sharing.
I FATTI
Si fidavano di lui, ma Bruno ha usato i dati delle amiche per noleggiare e poi rubare tre auto Enjoy messe in circolazione dal servizio a noleggio di Eni, attivo nella Capitale.
I PRECEDENTI
Una piaga, quelle delle auto rubate, messe a disposizione dei servizi di car-sharing, in crescita esponenziale in diverse città d'Italia. C'è chi, addirittura, decide di togliere solo dei pezzi e poi di abbandonarle: a fine giugno, infatti, è stata ritrovata un'intera flotta di Fiat 500 Enjoy parcheggiate in via di Vigna Murata e lasciate senza fari. A dicembre, invece, i carabinieri del comando provinciale hanno scoperto un giro di affari da un milione e mezzo di euro portato avanti, almeno per un anno, da tre uomini del napoletano che, servendosi di identità false, noleggiavano le vetture e poi le riciclavano immatricolandole in altre città: le auto rubate dai tre sarebbero un centinaio.