Roma, nei pronto soccorso in tilt arrivano gli ispettori: 600 posti letto in più dalle strutture private

Creato un nucleo ispettivo regionale incaricato di studiare attività, esigenze e malfunzionamenti dei pronto soccorso

Roma, nei pronto soccorso in tilt arrivano gli ispettori: 600 posti letto in più dalle strutture private
di Fernando Maria Magliaro e Fabio Rossi
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Sabato 1 Aprile 2023, 07:11 - Ultimo aggiornamento: 2 Aprile, 12:06

Un pool di sette esperti in giro per le strutture sanitarie regionali. Con l'incarico di individuare i punti critici per combattere il sovraffollamento dei pronto soccorso e quella triste consuetudine di vedere pazienti abbandonati a loro stessi sulle barelle per ore, se non addirittura per giorni, in attesa di cure adeguate. La ristrutturazione della sanità del Lazio, voluta da Francesco Rocca, passa dai nodi cruciali degli ospedali: quella medicina d'emergenza che negli ultimi anni è particolarmente sotto stress, in tutto il Paese, e che è stata messa al centro della campagna elettorale del neo governatore. A partire dalla creazione di un nucleo ispettivo regionale incaricato di studiare attività, esigenze e malfunzionamenti dei pronto soccorso: «Andremo a verificare quando arrivano le segnalazioni e i casi anomali - spiega Rocca - In questa fase ci sarà un importante focus di alleggerimento dei pronto soccorso dei dipartimenti di emergenza». Se le lunghe attese sono dovute a una serie di problematiche - a partire dall'indebolimento della rete dei medici di base e della sanità sul territorio, che porta molte persone a rivolgersi impropriamente alle strutture ospedaliere - tante storture (dalla distribuzione dei pazienti nei reparti con posti disponibili all'organizzazione del servizio) vanno analizzate e risolte proprio dove questi nodi vengono al pettine.


LA SQUADRA
Del nucleo ispettivo faranno parte sette professionisti di «alta e riconosciuta professionalità e competenza, con particolare riferimento all'ambito dell'emergenza-urgenza e dell'attività di controllo dell'assistenza sanitaria ospedaliera», scelti tra quelli già dipendenti del Servizio sanitario regionale.

Il coordinatore sarà Sergio Ribaldi, responsabile della Rete regionale dell'emergenza. Con lui lavoreranno: Serenella Nuccio e Giustina Murzilli, entrambe esperte in attività di controllo dell'assistenza sanitaria ospedaliera presso la Direzione salute e integrazione sociosanitaria; Carlo Turci, direttore del Dipartimento professioni sanitarie e sociali in servizio all'Asl Roma 4; Maria Annunziata Parafati e Francesca Pezzoli, dirigenti medici dell'Ares 118; Angelo Scozzafava, dirigente amministrativo dell'ospedale Sant'Andrea. Tra le priorità fissate dalla Regione ci sono l'individuazione del responsabile della gestione dei flussi nei pronto soccorso, l'esecuzione tempestiva delle visite specialistiche, il «rinforzo temporaneo» delle strutture in caso di sovraffollamento, il tempestivo affidamento delle persone in attesa di ricovero ai reparti, la programmazione delle dimissioni dei pazienti entro le 15 del giorno precedente e l'attivazione di aree di ricovero (con un 10 per cento di posti letto aggiuntivi) per le unità sovraffollate.


I PRIVATI
Una mano arriverà anche dalle strutture aderenti all'Aiop (Associazione italiana dell'ospedalità privata): «Abbiamo messo a disposizione 600 posti letto dei nostri reparti di medicina per liberare i pronto soccorso spiega Mauro Casanatta, direttore generale di Aiop Lazio In totale sono coinvolte 60 strutture ospedaliere: crediamo sia un'ottima soluzione per avere una risposta in tempi rapidi».

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