Fermato con 33 Postepay intestate ad altri, sulle ricaricabili accrediti e prelievi tra 10 e 15mila euro ciascuna

Arrestato un 39enne romano

Fermato con 33 Postepay intestate ad altri, sulle ricaricabili accrediti e prelievi tra 10 e 15mila euro ciascuna
di Federica Pozzi
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Domenica 13 Agosto 2023, 00:14

Fermato perché passato con il rosso in motorino dai carabinieri della stazione di Ponte Milvio, un 39enne romano è stato trovato in possesso di 33 carte ricaricabili intestate a terzi, ognuna con il codice pin e il nome del proprietario sul retro. L’uomo è stato arrestato per indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento diversi dai contanti. Dalle indagini è emerso che sulle carte c’erano movimenti per 10-15 mila euro ognuna. Alcuni degli intestatari, contattati dai militari, hanno dichiarato di aver ricevuto una somma di denaro dall’imputato per aprire le carte, altre due donne di aver subito un furto delle ricaricabili dall’auto. Processato lo scorso venerdì per direttissima è stato sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

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L’INTERVENTO DELL’ARMA

I carabinieri stavano svolgendo un normale servizio perlustrativo quando, verso le 22 di giovedì scorso, un uomo è passato con il semaforo rosso in sella al suo scooter. Una volta fermato ha dichiarato di essere senza documenti, ma i militari si sono subito accorti di un rigonfiamento nella tasca sinistra dei pantaloni. Il 39enne si è mostrato dapprima restio, poi ha consegnato il bottino che nascondeva nella tasca: 33 Postepay Evolution intestate a terzi, ognuna con il pin e il cognome dell’intestatario impressi sul retro nello spazio bianco per la firma, come ha spiegato uno dei militari che hanno eseguito l’arresto in aula. È stato così portato in caserma per ulteriori accertamenti che hanno fatto emergere - grazie alla collaborazione dell’ufficio postale - i nomi degli intestatari e i movimenti delle ricaricabili. Su ognuna risultavano accrediti e prelievi tra i 10 e i 15 mila euro effettuati nel giro di pochi giorni. A quel punto i carabinieri hanno deciso di effettuare una perquisizione a casa dell’uomo. Una volta arrivati nell’abitazione è stato proprio l’imputato a confessare la presenza di altre due carte di credito nell’armadio.
 

LE DIVERSE VERSIONI

Ma gli accertamenti dei militari non si sono fermati. Hanno contattato quattro degli intestatari delle ricaricabili che hanno dato due versioni diverse. Alcuni, ascoltati a sommarie informazioni, hanno dichiarato di aver ricevuto dal 39enne 500 euro per aprire le carte e di avergliele poi consegnate nelle buste ancora sigillate fornite da Poste italiane. Altri hanno invece affermato che gli erano state rubate dalla macchina mentre si trovavano al mare ma non avevano sporto denuncia.

Oltre al reato di indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento diversi dai contanti, per cui è stato processato per direttissima, il 39enne è accusato anche di ricettazione in un procedimento a parte. In aula si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il pm aveva richiesto per lui la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, che poi è stata confermata dal giudice in attesa dell’avvio del processo.
Non è la prima volta che i carabinieri fermano un sospetto per altri reati e poi scoprono che è in possesso di carte di credito altrui. Sempre a Roma, lo scorso anno, un 38enne di origini iraniane era stato trovato in possesso di alcune dosi di cocaina e denaro contante. Avevano così deciso di perquisire la sua abitazione: oltre alla sostanza stupefacente e al materiale per il confezionamento, c’erano più di 200 mila euro in contanti e nove carte di credito intestate a terzi, tutti cittadini stranieri, e diverse ricevute di scontrini pos, per una spesa di oltre 400 mila euro in negozi di orologi di lusso.

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