Metro B a Roma, una settimana da incubo: la revisione dei treni dimezza le corse

Ai controlli si aggiungono i guasti: venerdì circolavano 12 convogli su 31

Metro B a Roma, una settimana da incubo: la revisione dei treni dimezza le corse
di Fernando M. Magliaro
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Lunedì 15 Maggio 2023, 07:12 - Ultimo aggiornamento: 09:33

Le immagini sui social non lasciano adito a dubbi: folle a ogni ora in attesa sulle banchine delle fermate della linea B della metropolitana. Aspettano dei treni che non ci sono: la flotta da giorni è più che dimezzata. Per una volta, senza colpa (diretta) di Atac: i treni mancano perché invece dei 31 previsti come dotazione ordinaria, ce ne sono 18 in servizio che, con enormi sforzi dei meccanici, arrivano a 21 nei giorni migliori. Gli altri sono in revisione. Quella revisione - compito del Campidoglio in quanto proprietario dei convogli e dell'infrastruttura - che doveva essere programmata dal 2017, anno in cui il Governo stanziò i soldi per la città. Doveva iniziare nel 2018 e invece è partita sul finire del 2021: una serie di perdite di tempo durate praticamente un triennio hanno di fatto causato quasi il dimezzamento della flotta a disposizione dei macchinisti di Atac. Quando, poi, come accaduto negli ultimi giorni, alla ormai decimata flotta in servizio, vengono a mancare altri treni per quegli imprevisti che quotidianamente si verificano, ecco che allora il sistema, che già si reggeva in precario equilibrio, finisce per andare completamente in tilt.

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DODICI TRENI

Negli ultimi dieci giorni, infatti, sono saltati altri treni, finiti in officina per le ragioni più svariate. Per cui, dai diciotto convogli si è passati a 16, poi 15 e si è scesi addirittura fino a 12.
Gli operai nelle officine di Atac hanno fatto i miracoli per rimetterli in servizio. Nel frattempo, però, i treni finiscono per partire già pieni dal capolinea, riempiendosi a ogni fermata e perdendo sempre più tempo per far salire e scendere i passeggeri accalcati: in una specie di spirale diabolica, finiscono per allungare tutti i tempi di percorrenza, aumentando, quindi, i passeggeri fermi sulle banchine.
 

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