Spaccia droga per «disperazione»: soldi per cure alla moglie malata e far studiare il figlio, il giudice lo assolve. Da poco era stato licenziato

Il 26 agosto scorso l'uomo è stato fermato per un controllo stradale dai carabinieri della stazione di Roma «Città Giardino»

Spaccia droga per curare la moglie malata e per far studiare il figlio. Il giudice lo assolve e gli concede il sussidio di disoccupazione
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Lunedì 28 Agosto 2023, 15:55 - Ultimo aggiornamento: 16:03

Un uomo di 48 anni è stato arrestato a Roma per spaccio di droga: l'uomo vendeva cocaina attraverso indicazioni da remoto. Davanti al giudice, l'arrestato ha raccontato che svolgeva l'attività di spaccio perché era disperato dopo il licenziamento ed era in attesa del sussidio di disoccupazione: i soldi gli servivano per curare la moglie malata e per consentire al figlio «di andare a scuola».

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Per tali ragioni, il giudice delle indagini preliminari ha accolto la richiesta di assoluzione da parte dell'avvocato difensore dell'uomo. Il giudice ha poi "salutato" il 48enne: «Mi auguro che con il sussidio di disoccupazione lei possa trovare delle entrate lecite per mantenere la moglie malata e il figlio che deve andare a scuola. È una occasione che le si offre - lo ha avvertito riferendosi all'assoluzione odierna - non potrà andarle sempre bene».


Lo spaccio e l'arresto

Il 26 agosto scorso l'uomo è stato fermato per un controllo stradale dai carabinieri della stazione di Roma «Città Giardino»: all'interno della macchina, presa a noleggio, c'erano sette dosi di cocaina e 280 euro.

Nelle chat trovate sul telefono c'erano tutte le indicazioni per recuperare l'auto e il luogo della consegna. Attraverso messaggi Whatsapp gli veniva comunicato «dove trovare l'auto, dove era la droga e a chi la dovevo portare». Così il 48enne italiano avrebbe raccontato al Gip del tribunale di Roma - durante l'udienza di convalida - il funzionamento della rete di spaccio di cocaina del quale faceva parte. L'uomo ha svelato di essere stato contattato da una persona, rifiutandosi di dire chi fosse.

Dopo la convalida dell'arresto, il gip ha accolto la richiesta di giudizio immediato e dopo aver ascoltato il Pm, che ha chiesto 8 mesi di reclusione, ha accolto invece la richiesta dell'avvocato difensore che ha richiesto l'assoluzione per la modica quantità.

Una scelta dovuta anche al fatto che l'uomo aveva un solo precedente risalente a 20 anni prima.

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