“Augustus” è uno dei più longevi giornali studenteschi italiani. Nacque nel 1954 nel liceo romano Augusto in via Appia, fondato da due futuri giornalisti, Vittorio Panchetti e Orazio Petracca e ha avuto continuità di pubblicazione fino al 1974. Dopo la pausa della contestazione, è ripreso a tratti fino a oggi con la pubblicazione in rete. La collezione integrale, 65 quaderni, è pubblicata in rete sul sito www.augustusgiornale.it per iniziativa dell’Associazione ex alunni Augustei.
Sfogliando le pagine di questa rivista, redatta con piglio professionale, si può leggere come sono cambiati lo stile di vita, l’espressione e la formazione di generazioni di liceali cresciute nello stesso spazio urbano (il quadrante sud-est, zona medio popolare) nell’arco di settant’anni. Il filo comune dei liceali è come, grazie alla severità degli studi e alla voglia di partecipazione, riuscirono a prendere l’ascensore sociale e poi affermarsi. È un tassello, piccolo ma significativo, di storia civile nazionale e rappresenta l’evoluzione della comunicazione spontanea, dal ciclostile alla stampa tipografica, a quella digitale e alla rete. Sabato verrà presentata la collezione di 70 anni (1954/2023), saranno presenti i redattori storici, da Vittorio Panchetti, già giornalista della Rai, agli studenti oggi in corso che redigono il giornale sul sito della scuola.
Nel lungo elenco di Augustei illustri figurano Gigi Proietti, Alberto Asor Rosa e Flavio Insinna, Marco Presta, Laura Morante e Andrea Stramaccioni. E ancora Claudio Strinati, Marco Tavani, Daniele Cernilli, Diego Bianchi “Zoro”, Massimo Chieli, Michele Civita, Robinio Costi, Clelio Darida, Federico Fazzuoli, Luciano Gottardo, Roberto Morassut, Silvana Silvestri, Annalisa Picconi. Tra gli ex studenti del liceo va ricordato il poliziotto Roberto Mancini, l’agente che per primo ha scoperto la Terra dei fuochi, autore di un’informativa rimasta per anni chiusa in un cassetto e ritenuta non degna di approfondimenti, morto il 30 aprile 2014 e riconosciuto dal ministero dell’Interno come “vittima del dovere”.
Memorabili gli anni di liceo di Gigi Proietti, capobanda di una classe assai movimentata, lui in particolare amava prendere in giro, usando una sorta di latino maccheronico, i prof, proprio sul giornalino scolastico.
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