Expo 2030, il patto con Odessa: possibile ok dell’Ucraina alla candidatura di Roma

Gualtieri incontra il sindaco ucraino Trukhanov, che sarebbe pronto a rinunciare alla corsa per l’esposizione 2030 e ad appoggiare la Capitale

Expo 2030, il patto con Odessa: possibile ok dell’Ucraina alla candidatura di Roma
di Fernando M.Magliaro
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Sabato 5 Novembre 2022, 07:45

La partita per vincere l’assegnazione di Expo 2030 inizia a farsi intrigante. La corsa di Roma si intreccia con quella di Odessa ed entrambe devono far fronte allo strapotere economico di Riyad, capitale dell’Arabia Saudita, e di Busan, principale porto della Corea del Sud. Ieri il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha ricevuto il suo omologo di Odessa, Ghennady Trukhanov. Al termine dell’incontro il Campidoglio ha rilasciato una nota sull’incontro. Nota dai toni diplomatici che parte dalla «solidarietà della Capitale d’Italia» alla città di Odessa «per l’inaccettabile aggressione russa che sta causando distruzione e atroci sofferenze».


L’OSPITE
Trukhanov, nel sottolineare la storica vicinanza fra Roma, l’Italia e Odessa, ha ringraziato per la solidarietà e i gesti concreti di aiuto e sostegno alla popolazione della sua città.

Durante l’incontro Gualtieri ha anche voluto esprimere il pieno sostegno di Roma Capitale alla candidatura di Odessa all’iscrizione nel Patrimonio mondiale dell’Unesco.


Entrambe sono candidate ad Expo 2030. E se Odessa ha un problema contingente legato alla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, la candidatura resta ugualmente in corsa pur con scarse speranze di farcela.


LA NOTA UFFICIALE
Però, dalle righe della nota ufficiale - “Per quanto attiene le reciproche candidature a ospitare Expo 2030, entrambi i sindaci hanno condiviso l’impegno reciproco affinché l’Esposizione possa tornare ad essere organizzata in Europa all’insegna dei valori di inclusione, solidarietà e rispetto dei diritti umani e civili” - pare delinearsi una sorta di “alleanza” fra Roma e Odessa. Per cui non è da escludersi che alla fine, Odessa possa convergere e tentare di far convergere voti e sostegno a Roma.

Anche perché “Gualtieri ha sottolineato che Roma è pronta a immaginare la sua Expo 2030 in collaborazione con Odessa”. Del resto, la corsa ad Expo si gioca in solitaria e anche partner storici dell’Italia, ad esempio la Francia con Parigi che, dal 1956, è gemellata in via esclusiva con Roma, giocheranno partite diverse. Per cui, il presidente francese, Emmanuel Macron, ha già schierato la Francia a favore dell’Arabia Saudita, già forte dei voti di molti Paesi arabi.


La corsa per Roma, certamente tutt’altro che facile, deve quindi trovare altre sponde. A partire dai Paesi dell’Unione Europea: esattamente fra un anno, a novembre 2023, all’Assemblea generale del Boureau International des Expositions, in cui sono riuniti i 170 Paesi membri, verrà scelto il luogo che ospiterà l’edizione 2030. Per Roma significa progetti di recupero, rilancio e valorizzazione dell’area di Tor Vergata, indicata come fulcro del progetto. Expo che, qualora Roma riuscisse a vincere, chiuderebbe il cerchio dei grandi eventi su Roma che inizierà con il Giubileo 2025. Giubileo ed Expo che farebbero affluire su Roma, insieme a quelli finanziati dai fondi del Pnrr, investimenti come la città non ne vedeva da decenni.

 

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