Elio Cipri, l'ultimo saluto al decano dei promoter italiani. La figlia Syria: «Riusciva a regalarci sempre un sorriso»

Molti protagonisti della canzone romana hanno reso omaggio al promoter e ufficio stampa considerato una figura storica della discografia capitolina

Elio Cipri, a Roma l'ultimo saluto al decano dei promoter italiani: l'addio della figlia Syria
di Mattia Marzi
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Lunedì 2 Gennaio 2023, 20:13 - Ultimo aggiornamento: 20:15

Cordoglio e grande partecipazione stamattina a Roma ai funerali di Elio Cipri, decano dei promoter discografici italiani, scomparso lo scorso 30 dicembre all’età di 74 anni. Da Luca Barbarossa a Mariella Nava, passando per Sergio Cammariere e Marcello Cirillo, molti protagonisti della canzone romana hanno reso omaggio al promoter e ufficio stampa considerato una figura storica della discografia capitolina, quando Roma – negli anni d’oro dell’industria – era ancora la capitale del settore. All’ultimo saluto a Cipri, vero nome Luciano Claudio Cipressi, nella chiesa parrocchiale di San Gaetano, in zona Vigna Clara, hanno partecipato anche i tanti addetti ai lavori della grande famiglia allargata della discografia romana: dall’infallibile manager Pasquale Mammaro (Orietta Berti, Marcella Bella, Cugini Di Campagna, Little Tony, Bobby Solo) a Claudio Cecchetto, legato a Cipri dall’amicizia con sua figlia Cecilia, la cantante Syria, e il marito Pierpaolo Peroni. E proprio Syria ha voluto ringraziare i tanti presenti in chiesa, anche a nome della madre Paola e del fratello Giorgio (anche lui ufficio stampa), rivolgendo un saluto a suo papà, ricordandone l’entusiasmo e la vitalità: “Anche se in queste settimane era veramente molto stanco e molto malato, riusciva a regalarci sempre un sorriso”. 

Cipri contribuì al successo di – tra gli altri – Toto Cutugno, Mango, Mietta, Zucchero e Nek. “Sei stato il compagno di un bellissimo viaggio”, il ricordo di Luca Barbarossa, che Cipri affiancò ai tempi dei primi successi, “Roma spogliata” e dintorni.

Romano di piazza Navona, classe 1948, esordì come cantante alla Fonit Cetra, partecipando nel 1964 alla prima edizione di “Un disco per l’estate” con “Spara Morales”, prima di preferire ai palchi il lavoro dietro le quinte, cominciando a lavorare come promoter per la stessa etichetta che l’aveva messo sotto contratto. Chiunque abbia lavorato nel mondo della discografia italiana negli anni d’oro dell’industria, ha avuto a che fare con Elio Cipri: “Eravamo giovani dj delle radio, entusiasti della nostra missione di vita: fare arrivare la musica alla gente.

E con i discografici bisognava averci a che fare: Michele Mondella, Michele Di Lernia, Alberto Cusella, Riccardo Clary, Danilo Ciotti, Alfredo Saitto. E poi c’era lui, Elio Cipri, il boss della Fonit Cetra, carismatico, sicuro, sempre sorridente, uomo di relazioni, conosciuto e rispettato da tutti. Un simbolo di quel mondo e di quell’epoca – ha ricordato il dj Luca De Gennaro, omaggiando il promoter – li trovavi ai tavolini di Vanni o da Pontisso, i bar deputati al rituale della promozione. ‘Vieni che ti do il materiale’ era la frase magica con la quale si spalancavano quegli armadi miracolosi strapieni di vinili”.

Danilo Ciotti, che iniziò a lavorare nel ‘65 per Rca prima di diventare direttore generale della PolyGram, era legato a Cipri da un rapporto fraterno di amicizia: “Frequentavamo tutti gli stessi posti. Il nostro punto di ritrovo erano gli studi RadioRai di via Asiago. Aspettavamo lì fuori l’arrivo di Arbore, Boncompagni, Costanzo, per mettergli in mano il 45 giri dell’artista del momento. Eravamo concorrenti, ma ci aiutavamo a vicenda, come se facessimo parte di una grande famiglia. Insieme abbiamo condotto l’anno scorso un programma dedicato al Festival su Radio Italia Anni ’60. Ci eravamo promessi di ripetere l’esperimento, ma poi Elio è stato male e non se ne è fatto più niente”.

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