Detenuti in cella con la Playstation, Sky, Netflix e Dazn: blitz nel carcere di Velletri

Durante le perquisizioni la polizia ha trovato anche droga

Detenuti in cella con la Playstation, Sky, Netflix e Dazn: blitz nel carcere di Velletri
di Tiziano Pompili
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Giovedì 1 Febbraio 2024, 06:55

Avevano messo in piedi un sistema per passare "piacevolmente" le loro ore in carcere e soprattutto per provare a comunicare con l'esterno. Nelle prime ore di ieri mattina, un blitz della polizia penitenziaria nel carcere di Velletri ha portato al rinvenimento di sei apparecchi telefonici con i relativi caricabatteria, due fire stick - un decoder particolare che consente agli utenti di accedere a vari contenuti delle tv a pagamento quali Sky, Netflix, Dazn - e addirittura una piccola Play Station portatile, oltre a qualche quantitativo di droga. Insomma un modo per non annoiarsi, ma soprattutto per cercare di mantenere contatti (probabilmente illeciti) con l'esterno e magari portare avanti attività illecite. Alla corposa perquisizione straordinaria all'interno del carcere veliterno (dove sono reclusi oltre 500 detenuti) hanno partecipato più di cento agenti penitenziari.

L'operazione

A raccontare gli esiti dell'operazione è Maurizio Somma, segretario nazionale per il Lazio del Sindacato autonomo polizia penitenziaria (Sappe): «Continua inesorabile la lotta alla detenzione ed allo spaccio di sostanze stupefacenti da parte dei poliziotti penitenziari in servizio nella nostra regione.

Personale che, sebbene decimato nell'organico da scellerate scelte poste in essere dall'amministrazione penitenziaria regionale e nazionale, non ha perso lo spirito di abnegazione e il senso di appartenenza ad un corpo di polizia dello Stato, continuando ad ottenere brillanti risultati». Somma rivolge un applauso a tutti gli agenti che hanno partecipato all'operazione «interrompendo questa diffusa illegalità, compreso lo spaccio». Sulla stessa linea d'onda anche Donato Capece, segretario generale del Sappe: «L'ingresso illecito di cellulari negli istituti è ormai un flusso continuo. Non si contano più i rinvenimenti e i sequestri di questi piccoli apparecchi - sottolinea Capece - Le vie d'ingresso diventano molteplici, non ultima anche quella aerea a mezzo droni che sempre più spesso vengono avvistati e intercettati». Nello scorso mese di settembre alcuni detenuti distrussero tutte le telecamere di sorveglianza interna di un'area del penitenziario, allagando completamente una sezione del carcere. L'episodio stava quasi per sfociare in una rivolta, capeggiata da un detenuto trasferito in precedenza nel carcere di Velletri per «motivi di ordine e sicurezza», come sottolineato allora dai rappresentanti regionali della Fp Cgil polizia penitenziaria.

 

LE CARENZE

Un fatto reso ancor più problematico dalla cronica carenza d'organico del personale di polizia penitenziaria di Velletri «che è inferiore al 70% rispetto al previsto». Qualche settimana più tardi scoppiò una maxi rissa tra due gruppi di detenuti sui passeggi del "Reparto D", dove venne rinvenuta anche una lama di grosse dimensioni. Per cercare di sedare la rissa intervennero gli agenti di polizia penitenziaria e uno fu colpito al volto, per fortuna senza riportare gravi lesioni. Momenti di tensione si verificarono sia all'interno delle scale detentive sia nella sezione stessa, nel riaccompagnare i detenuti nelle rispettive celle. Se è vero che esistono situazioni illecite anche all'interno del carcere, al tempo stesso ci sono problematiche serie a cui non si può restare indifferenti. La Asl Roma 6, ad esempio, ha avviato un processo di umanizzazione delle cure per i detenuti puntando sull'utilizzo della telemedicina. «Con le visite specialistiche effettuate tramite questo sistema possiamo prenderci davvero cura delle persone, garantire sicurezza e minimizzare i rischi associati agli spostamenti» ha detto il direttore sanitario della Asl Roma 6 Vincenzo Carlo La Regina durante una recente riunione tecnica che si è tenuta alla presenza della direttrice del carcere Annarita Gentile, del comandante dirigente aggiunto Mauro Caputi, della direttrice dell'Uosd Sanità penitenziaria dell'Asl Roma 6 Emanuela Falconi e della rappresentante del Servizio infermieristico e gestione del personale Laura Bianchi.
 

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