Roma, concorso dei vigili a rischio: calano le risorse per la polizia locale

Campidoglio: mancano 50 milioni per l’ambiente con ripercussioni sulla raccolta dei rifiuti

Roma, concorso dei vigili a rischio: calano le risorse per la polizia locale
di Francesco Pacifico
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Giovedì 26 Gennaio 2023, 08:45 - Ultimo aggiornamento: 4 Aprile, 00:36

Vigili urbani, rifiuti, welfare o trasporti: dovendo ridurre di circa 245 milioni la spesa corrente, il Comune si ritrova con meno risorse per i servizi. Con il rischio di dover tagliare prestazioni molto sentite dai cittadini. Per la cronaca, dal Campidoglio spiegano che questa riduzione riguarda le previsioni di spesa, quindi nulla osta di integrare le somme mancanti con le cosiddette variazioni di bilancio o efficientando, cioè risparmiando, sulle modalità di erogazione. Ma con lo scenario economico nazionale, l'aumento dell'inflazione e il caro energia rischiano di far saltare tutti i piani.

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Quasi 50 milioni in meno di spesa sul fronte ambientale. O più precisamente al capitolo Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente: soltanto per i rifiuti c'è un gap rispetto al 2022 di 31 milioni di euro, che dovrebbe ripercuotersi sul contratto di servizio con il quale il Comune paga la sua controllata Ama per la raccolta della spazzatura e lo spazzamento stradale. Per la cronaca, la municipalizzata - avendo programmato i suoi sbocchi verso Tmb, inceneritori e discariche fuori regione e all'estero per tutto il 2023 a inizio anno - spera di risparmiare non poco evitando di dover sottostare al gioco al rialzo dei fornitori, durante le emergenze rifiuti. Ma è facile ipotizzare che il Comune dovrà rivedere queste stime, non fosse altro perché il caro carburanti sta interessando anche i camion di Ama. Per il trasporto pubblico si prevede di ridurre la spesa di 12 milioni: rispetto al biennio precedente, quando imperava il Covid, il Comune non dovrà ricorrere a ditte private per le corse speciali. Detto questo, e guardando a un altro oneroso contratto di servizio (quello del Tpl per Atac) in questi giorni gli uffici del Campidoglio stanno facendo fatica a recuperare l'ottantina di milioni chiesti in più dalla municipalizzata sia per coprire meglio le tratte della periferia sia rispondere all'aumento dei costi dovuto al caro energia.
SICUREZZA
Alla voce Ordine pubblico e sicurezza si segnale una previsione di spesa tra quest'anno e il 2022 inferiore di 20 milioni di euro, legato all'incasso di meno multe: dal Campidoglio garantiscono che il taglio non toccherà il personale, cioè i vigili.

Su questo versante si spende di meno anche per la continua riduzione nel numero dei componenti del corpo, eppure fa temere una minore disponibilità di risorse per l'acquisto di mezzi (le auto, i pizzardoni girano soprattutto in Panda) e strumentazioni digitali per la prevenzione del traffico in una fase in cui la polizia locale sta registrando un forte processo di modernizzazione. Immutati invece i fondi per il sistema integrato di sicurezza urbana: si rinuncerà a circa 500 euro. Sarà a rischio l'organizzazione del nuovo concorsone per reclutare gli agenti (a regime ne servirebbero 2mila in più) mancano.

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Settanta milioni in meno, almeno, nominalmente per il welfare. Il Campidoglio promette di non usare le forbici e fa notare che nel triennio i soldi saranno recuperati. Ma nella missione Diritti sociali, politiche sociali e famiglia ci sono 48 milioni in meno per gli interventi per l'infanzia e i minori e per asili nido: nel mirino tutti i servizi di prevenzione e protezione per i soggetti più a rischio. Ripercussioni potrebbero esserci anche per i nidi in convenzione. Calano poi di 14 milioni le dotazioni per gli interventi per soggetti a rischio di esclusione sociale. Quasi sette milioni mancanti rispetto a dodici mesi fa alla voce servizio necroscopico e cimiteriale, fondi per lo più destinati per pagare i cosiddetti funerali sociali per i più poveri.
Dieci milioni in meno per l'attività cultura, che potrebbe toccare anche alcune grandi manifestazioni come l'Estate romana. Sul fronte amministrativo, poi una stretta anche alla voce servizi istituzionali, generali e di gestione: oltre 116 milioni in meno per le attività di controllo dell'attività, anche risparmiando sulla manutenzione e l'evoluzione dei sistemi informatici. Invece si spenderanno 5 milioni in più per l'anagrafe: c'è da recuperare il tempo perduto e le attese sulla diffusione della carta d'identità digitale.
 

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