Roma, i gabbiotti dei vigili si rifanno il look. «Diventeranno come opere d'arte»

La rigenerazione urbana promossa dal Campidoglio

Roma, i gabbiotti dei vigili si rifanno il look. «Diventeranno come opere d'arte»
di Fernando M. Magliaro
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Mercoledì 18 Gennaio 2023, 12:21 - Ultimo aggiornamento: 12:36

Ieri la prima, in via Petroselli, poi, via via altre 5 cabine dei Vigili Urbani cambieranno aspetto. È il progetto pilota di rigenerazione urbana promosso dal Gabinetto del Sindaco - Ufficio di Scopo Politiche Giovanili in collaborazione con Zètema Progetto Cultura, finalizzato a recuperare e valorizzare 6 gabbiotti dismessi della Polizia Locale, attraverso interventi di arte figurativa e di street art realizzati da giovani artisti. Parliamo di quelle garitte verdi scure che i Vigili di servizio agli incroci dovrebbero utilizzare come ricovero temporaneo, ad esempio in caso di maltempo, e come punto di appoggio durante le ore di servizio. Che, però, agli incroci non ci sono e da anni queste strutture sono abbandonate al degrado. Le attuali, squadrate e verde scuro, vennero installate nel 2003, sindaco Veltroni, e sostituirono quelle più vecchie, bicolori – un blu scuro sotto e grigio pallido sopra – e stondate. Costarono circa 8mila euro l’una e ne vennero collocate 90. Piano piano, però, complice lo svuotamento del Corpo – sceso da 9800 agenti previsti su carta a poco più di 5.200 attuali – queste cabine sono state progressivamente abbandonate. L’unica che sembra ancora essere utilizzata per momenti di riposo è quella a piazzale Numa Pompilio. Le altre sono reliquie di un antico passato. Ieri, con l’inaugurazione della prima quella di via Petroselli, sotto il Campidoglio e a un passo dalla sede del Comando generale del Corpo, di via della Consolazione, si chiude il cerchio: da luogo di lavoro, così le definì il Tar Lazio nel 2014, a installazione artistica.

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All’inaugurazione di ieri, insieme al delegato del Sindaco alle Politiche giovanili, Lorenzo Marinone, sono intervenuti Miguel Gotor, assessore alla Cultura di Roma Capitale, Francesco Spano, segretario generale del MAXXI, Eleonora Farina, curatrice di MAXXI Arte e componente della commissione esaminatrice, e i giovani artisti vincitori dell’avviso pubblico Cabin Art.

Gli artisti vincitori sono stati selezionati dall’apposita commissione di Roma Capitale - composta da esperti del Maxxi, della Sovrintendenza Capitolina e di Zètema Progetto Cultura - che ha valutato le migliori 6 proposte tra le 68 presentate. L’opera inaugurata oggi si intitola Inus ed è stata realizzata da ADR (Andrea Piccinno). L’intervento artistico realizzato si snoda sui quattro lati del gabbiotto come una narrazione continua che partendo dal volto del Giano in ombra, prosegue con la rappresentazione della Natura che avvolge la Terra, rappresentata come un’enorme sfera arancione, che viene poi rivelata e "scoperta" allo sguardo del Giano illuminato. La scelta di raffigurare Giano, il famoso dio bifronte, è legata al luogo in cui si trova la garitta: l’area archeologica del Foro Olitorio, dove sorgevano i templi di età repubblicana dedicati a Spes, a Giunone Sospita e appunto a Giano, dei quali sono visibili alcuni resti e le colonne inglobate nella chiesa di San Nicola in Carcere. Nei prossimi giorni verranno conclusi anche gli altri 5 interventi artistici sulle rispettive cabine dismesse: sulla Cabina 1 in Piazza Vittorio Emanuele II (Municipio I) l’opera Up to You di BiceLuna (Federica Mancini); sulla Cabina 3 in Via Casilina/Via di Tor Pignattara (Municipio V) il lavoro Rifiorire di NIAN (Eugenia Chiasserini); sulla Cabina 4 in Piazzale Labicano (Municipio VII) l’opera Al suono di Roma di Leonardo Crudi; sulla Cabina 5 in Circonvallazione Gianicolense/Via Ottavio Gasparri (Municipio XII) l’intervento The Pinkish Box di Vittorio Pannozzo; sulla Cabina 6 in Piazza di Villa Carpegna (Municipio XIII) l’opera Pattern Geometrico di MOTOREFISICO (il duo Lorenzo Pagliara e Gianmaria Zonfrillo).

 

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